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giovedì 28 luglio 2011

Poudre

"è che parlarti
è come leccare la polvere
e posso anche colorarmi le braccia
o andare a dormire con le farfalle
ma la tua voce così aguzza
mi trapana le ginocchia
e il soffitto mi comprime la schiena
e io non riesco più ad avere le nuvole
e tu non riesci a capire
che non siamo nient'altro che (IM)perfetti estranei
che un giorno hanno solo
fatto l'amore"


[ci ho pensato in auto, oggi. mentre tornavo da Malpensa.
la foto non è mia. è di Giovanna. gliel'ho rubata]

7 commenti:

  1. c'è tutto l'equilibrio raro delle altezze spaventose, in questo tuo scritto. e amo, come sempre. (onorata di essere 'qui' con te:)

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  2. Sempre bravissima Ila ^__^
    Un caro saluto

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  3. Alle volte accade proprio così, che si smetta di sognare e che l'amante non sia niente di più d'un corpo, fin troppo presto estraneo a noi che eppur con il corpo ma soltanto con quello l'abbiamo amato.

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  4. Ho aperto quel profilo
    dopo non so quanto tempo.
    Ho trovato te
    assieme alla gioia di credere
    babeintoyland
    ancora un po' viva.
    Grazie.

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  5. ecco. giovanna nel commento 1 ha detto tutto. E non si può "spiegare" una poesia così. Si può solo goderne adcoltandone la musica e il grido.

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  6. Merci beaucoup.
    (à tous le monde)

    :*

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