Stiamo vivendo in un periodo un po' incasinato, in cui ho tantissimo tempo disponibile eppure sembra sempre sfuggirmi via. Tante cose sembrano sfuggirmi, ora. E così mi ero anche dimenticata di avere un blog, in cui mi piace "conservare" le cose belle che accadono.
Oggi è il 6/12/2020 ma sto postando con data 18 novembre, la data in cui è successa una cosa meravigliosa: un mio racconto a cui tenevo molto, è stato pubblicato su Spazinclusi - un collettivo di scrittura creativa.
Diverse persone mi hanno scritto, in privato, facendomi i complimenti. In questo caso valgono di più: la cosa che ho raccontato girava dentro di me da tanti anni: scrivendola qui, è come se me ne fossi liberata.
Ah! c'è un'altra cosa bella! L'immagine di copertina che accompagna il mio racconto è una fotografia fatta da mia sorella Federica Pamio, in un castello in Puglia. L'ho trovata bellissima! Perfetta per "Scatole nere".
Il racconto inizia così...
«Hai mai desiderato morire? Il tuo cuore è un palloncino gonfio di cose andate storte e hai paura che esploda se ancora una piccola cosa dovesse aggiungersi a quelle. Allora vorresti solo una fine veloce e indolore. Senza le lacrime di nessuno, solo un po’ di pace per la tua anima inquieta.»
Si limitò ad abbracciarmi e a dirmi di non preoccuparmi: è una cosa che capita a tutti. Tutti, da adolescenti o da adulti, lo abbiamo pensato. Solo che pochi hanno il coraggio di ammetterlo.
C’eravamo conosciuti al “Museo”.Avevo trovato nella posta un invito per una performance artistica che si sarebbe svolta a Gavirate.
Se volete, potete leggerlo sul sito di Spazinclusi
che ringrazio per avermi scelta.
Grazie a
Maurizio Donazzon e Ileana Moriconi
per avermi aiutata con l'editing.
(GRAZIE GRAZIE GRAZIE. Questo 2020 non è poi così tanto un anno di merda)