sabato 30 dicembre 2017

Nel 2017 non è successo niente!



Siamo alle solite. Fine anno è tempo di bilanci. D'impulso dico: nel 2017 non è successo niente.
Non ho incontrato l'uomo della mia vita.
Non ho pubblicato un libro tutto mio.
Questo, per me, è il niente del 2017.
Se però (eh che cazzo! Non ho trascorso tutto il tempo impoltronita sul divano, non ho vegetato per un anno) mi fermo a pensare... qualcosa dev'essere accaduto nel 2017.

 

10 FEBBRAIO
Dopo diverso tempo che lo desideravamo, Cristina (che conosco da quano abbiamo 20 anni!), Sara (che conoscevo "solo" telefonicamente, per via del lavoro e che ho poi incontrato a una festa della birra) ed io siamo riuscite a trovarci, a casa di Sara, per una cenetta. Mancava l'altra Cri, ma, forse, per la prossima volta che organizziamo, ce la faremo a esserci tutte <3 <3

4 MARZO
Concerto dei Baustelle, a Varese

24 MARZO
Concerto di Carmen Consoli, a Milano



INIZIO MAGGIO
Laigueglia
con Federica e Marcelina, che mi ha regalato un bellissimo libro di poesie francesi intitolato "Poesie d'amore" di Paul Eluard

e poi visita a Pietrasanta, con mostra en plein air di Giuseppe Carta e i suoi peperoncini


18 MAGGIO
La mia prima volta al Salone del libro di Torino. Era un giovedì. Ho chiesto un giorno di ferie per poter incontrare l'amica, fino a quel momento, "virtuale" Noemi De Lisi.
Anni fa, non so più quanti, eravamo avevamo partecipato a un Premio Letterario. Poi lei ne ha vinto uno, in cui io sono arrivata in finale. Quest'anno, lei ha pubblicato un libro con "Ladolfi editore" ed è venuta a Torino, a presentarlo.
Era la sua prima volta "al Nord". Ci siamo tempestate di messaggi, per poterci trovare all'interno del Salone, e ce l'abbiamo fatta!

Eravamo entrambe confuse, frastornate, ci sentivamo "troppo impacciate" per presentarci agli editori che avevamo sognato d'incontrare. Io mi sono presentata allo stand di "Carie" rivista letteraria, ma non ho visto visi "conosciuti" e non mi sono presentata.
Siamo poi andate a pranzare. Mentre io e i miei genitori eravamo a procacciarci il cibo, Noemi era all'interno del Salone ad aspettare la sua amica: la promettente poestessa Giovanna Cristina Vivinetto, reduce da un Premio Parco Poesia.
Ho scritto a Noemi:
E da quella proposta, credo lei abbia capito che non sono tanto "a posto" con la testa. Mi ha anche fatto notare che "mi sgrido da sola" (ahahahhahahahah). Io ho un modo di parlare da "donna isterica", lei un tono "caldo", mi ha ricordato molto Carmen Consoli.
Al tavolo, ci ha quindi raggiunte anche Giovanna, autrice di "Dolore minimo" che uscirà nel 2018, per "Interlinea ediz"
e insieme siamo andate alla presentazione di Noemi, de "La stanza vuota"

26-28 MAGGIO
Ho partecipato a S.I. SCRITTRICI INSIEME, al MA.GA. Gallarate, ho conosciuto la giallista Roberta De Falco, autrice di "Nessuno è innocente" e ho assistito a una versione alternativa di Country Road di John Denver, grazie a Carù 






3 GIUGNO
Centenario de "La società ciclistica cassanese",
mio padre e mia sorella Federica si sono dati un bel po' da fare, affinché tutto riuscisse al meglio. Io ho solo partecipato alla cerimonia d'inaugurazione della mostra e, in quella occasione, oltre a visitare (per la prima volta in vita mia!) Villa Oliva a Cassano Magnago, ho conosciuto, di persona, il giornalista Roberto Morandi di Varesenews.

(ne avevo scritto qui - click! -)

LUGLIO
Sono stata a Gabicce, splendida accoglienza, persone meravigliose.
Passeggiando per il paese la sera, un artista ha visto che guardavo con interesse i suoi quadri, mi ha invitata a entrare.
Sofia Loren, Marylin Monroe, Tamara De Lempicka sono tra i miei personaggi femminili preferiti.

(questa foto avrei dovuto inviarla alla mia amica Lucia )



(Hello Kitty, invece, l'avevo fotografata per le mie amiche Silvia ed Eliselle, ma mi sono scordata i inviare loro la foto)

20 LUGLIO
Sono stata, per la prima volta!, al Woodo Fest, a Cassano Magnago

In apertura concerto c'erano Il Fieno, che conosco da qualche anno



 e seguire, gli Ex Otago
(e mentre io, grazie a Riky, me ne stavo comoda, seduta "sul ripiano" del bancone del bar, le mie sorelle Sara e Federica ballavano felici).
Purtroppo, i video degli Ex Otago sono troppo pesanti per blogger. Non riesco a caricarli



22 LUGLIO
La Treves Blues Band al MA.Ga.
e il mio caro amico Bingo, ha fatto un bel video, al personaggio timido e composto alle mie spalle 


AGOSTO
Chiavari.
Hotel a parte (ne ho parlato qui - click!), ho avuto il piacere di trascorrere una settimana alla Spiaggia per tutti. Ed è stata una gran bella esperienza (ne ho parlato qui - click!).

In quella settimana, ho anche rivisto la cara Alessandra...
...ho fatto un aperitivo con Niccolo',che conoscevo "solo" per questioni di lavoro...

"sei della XYZ di Milano o Genova?"
"bèlin Ila! sono di Milano. Mi conosci da cinque anni! Ho solo l'accento genovese, perché i miei sono di lì..."
E giù a ridere. #lefiguredimerdadellailaaltelefono

...ho finalmente avuto il piacere di conoscere Roberto Marzano, poeta e bidello gioioso (passeggiando, abbiamo incontrato dei ragazzini che frequentano l'istituto in cui lavora. Roberto è amato davvero da tante persone a Chiavari)


17 SETTEMBRE
L'incontro con Francesco Muzzopappa, autore di "Dente per dente", presentato a Ambretta Sanpietro alla UBIK Varese (ne ho scritto qui - click! -)

14 OTTOBRE
La mia prima volta a Villa Panza - Varese, per la bellissima mostra di Robert Wilson






e la mia prima volta con un Apollo :) il cocktail rosa di Varese

9 NOVEMBRE
Ho partecipato al contest di Flanerì a tema "Disobbedienza" con il mio racconto inedito "Il nano e la cicogna". Eravamo in 507. Ci speravo tanto. Tantissimo. Come ogni volta che invio un mio racconto a un contest, a una rivista, a un editore. Non sono arrivata tra i vincitori.


11 NOVEMBRE:
Seminario di scrittura con Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega con "Le otto montagne".
E' stato per me una grande emozione esserci. Una grande opportunità. Mi ha insegnato molto. Mi ha fatto conoscere in modo più approfondito autori che già amavo. Grazie al Premio Chiara Varese.



A chi mi ha chiesto com'è Cognetti, ho risposto così: Una persona molto "alla mano", semplice, diretta. Ha tenuto una "lezione" da (quasi) 4 ore, parlandoci di racconti, di "trucchetti", di segreti. Ha utilizzato testi che (alcuni!) già conoscevo :) :) ed è stato molto bello che qualcuno mi aprisse gli occhi su quello che c'era, ma io - Ilaria - non avevo visto.
Quando mi ha fatto l'autografo, a metà lezione, gli ho fatto i complimenti, per il modo in cui spiegava. Mi ha detto "eh! Io amo i racconti" (eh... ma si vede!). Tra l'altro... molti tra gli autori da lui citati (Carver, Munro, Hemingway, Salinger) sono autori che conosco/ ho imparato a conoscere. Mi ha fatto piacere ritrovarmi in qualcosa che, per me, non fosse del tutto sconosciuto (altri autori che ha citati, mi riprometto SEMPRe di leggerli, ma non sono ancora riuscita a farlo).
E' stata una bellissima esperienza. Un pubblico molto variegato (credo tra i 18 e gli oltre 60 anni).


21 NOVEMBRE
Mostra di Nan Goldin

artista di cui mi ero innamorata anni fa, trovando un libretto con sue foto, appartenente a mia sorella. Le dedicai delle poesie, che sono all'interno della mia raccolta inedita "Polaroid".

28 NOVEMBRE

Ho vinto una borsa di scrittura, per la poesia, istituita dalla Fuis (l'organizzazione più importante degli scrittori italiani). Avevo presentato un mio progetto, relativo a un libro di poesie.
Mi verranno dati dettagli dopo l'8 Gennaio. Non vedo l'ora che arrivi quel giorno, per chiedere dettagli e iniziare a lavorare.




30 NOVEMBRE
Tre mie poesie inedite sono state inserite nel "Quinto quadernetto poetico" a tema Onirico, di Roberto Marzano




1 DICEMBRE
Dopo (13?) anni ho sconfitto, parzialmente, i miei demoni interiori e ho partecipato felicemente a una cena con ex compagni di classe.


 (ex compagne di banco. Mille milioni di anni fa, 1997-2000)

e due giorni dopo...

3 DICEMBRE:
"Li hai visti anche tu?" - mostra personale di Federica Pamio,
Surplace artspace, Varese




14 DICEMBRE
sono stata alla finale di X Factor, Mediolanum Forum


FINE DICEMBRE

Esattamente il 25 dicembre, Alessandra Perna della rivista FOGA mi ha contattata, per chiedermi info riguardo un mio racconto inedito, che avevo inviato loro 2 mesi prima.
Abbiamo cambiato titolo, abbiamo modificato un ingrediente citato nel testo e sono STRA FELICE di dire che, a breve, il mio racconto "Scarafaggi" sarà pubblicato sulla loro rivista :))))))


E' vero. A conti fatti... nel 2017 tante cose belle le ho fatte. Nel 2018 vorrei fossero di più, vorrei che quello che arriva fosse un anno migliore.
Mi appello ai miei potenti mezzi, qualcosa accadrà.


sabato 9 dicembre 2017

Capodanno bastardo: A bastard new year


Esattamente un anno fa, usciva l'antologia "A bastard new year" - Capodanno bastardo.

Una raccolta dissacrante e divertente, per chi chiede o si sente fare sempre la stessa domanda: “Allora, che fai a Capodanno?!”
è in formato e-book ed è scaricabile gratuitamente su https://www.amazon.it/dp/B01MYXD2XS/ref=sr_1_1…
tra gli oltre 40 autori, ci sono anche io con "Mara" per Damster Massimo Casarini a cura di Elisa Eliselle Guidelli

Se non lo avete ancora fatto... scaricatelo! :)

domenica 17 settembre 2017

L'incontro con Francesco Muzzopappa, autore di DENTE PER DENTE alla UBIK di Varese

Sabato 9 settembre 2017, nonostante la pioggia e i dolori acuti al ginocchio sinistro, ero presente all'incontro con l'autore Francesco Muzzopappa alla libreria Ubik di Varese.
Era la mia prima volta alla Ubik, una libreria molto bella e moderna, situata dove, fino a poco tempo fa, c'era "La casa del disco".

Appena io e il mio accompagnatore siamo arrivati, un gentile signore, vedendoci un pochino in difficoltà, ci è venuto in soccorso nel varcare l'ingresso. All'interno, una delle sorridenti e giovani libraie, ci ha riferito che l'autore era già presente al piano superiore e siamo stati aiutati da delle persone a raggiungere la sala.
Quando ci siamo accomodati in prima fila, mi sono voltata e ho iniziato a guardarmi intorno alla ricerca di Francesco Muzzopappa. Non avevo mai letto nessun suo libro, non ne avevo mai sentito parlare, non avevo nemmeno ben presente quale fosse il suo viso.
Da un po' di tempo mi appariva nella bacheca fb la copertina colorata del suo libro, legata ad alcuni eventi - tra cui lo Spritz Letterario di Marianna Bonelli.

Quando nella home di fb mi è apparso l'evento di Varese, ho pensato che fosse una bella occasione conoscere di persona "lo scrittore di cui tutti parlavano".
In libreria, il mio sguardo si è fissato un po' più a lungo sul ragazzo con la barba seduto sull'unica poltrona, qualche fila dietro di me.

(nell'immagine - rubata dalla pagina fb della libreria Ubik - c'è il signore con la barba grigia e gli occhialetti che mi ha dato una mano a entrare e il ragazzo con la barba sull'unica poltrona)

Poi il mio amico ha googolato il nome dell'autore e ci siamo accorti che... no. Francesco non era il ragazzo barbuto, ma quello in piedi, in fondo in fondo alla sala.
Sul tavolino rotondo davanti a noi, oltre a varie copie di "Dente per dente", una di "Affari di famiglia" e una di "Una posizione scomoda", c'era un pacchetto di Gocciole. Quelle del Mulino Bianco.
L'autore, nell'avvicinarsi alla sua postazione, mi ha fatto l'occhiolino, per salutarmi. Beh, è abbastanza semplice riconoscermi. Siamo in poche ad avere una carrozzina fuxia.
Accanto a lui, si è seduta l'intevistatrice Ambretta Sampietro.
Lei la conoscevo già, di nome. Organizza diversi eventi a Varese e, anni fa, mandai alla sua attenzione un mio racconto "La morte dell'ereditiera" per il concorso "Giallo sui laghi". Non l'ho riconosciuta immediatamente, perché dal vivo ha un viso molto meno austero, di come mi era apparsa in foto.


 (Ambretta Sampietro e Francesco Muzzopappa - foto rubata dalla pagina fb di Ubik Varese)

Dopo aver saputo dell'evento, mi sono documentata in rete e, un po' di cose che sono state dette all'inizio, già le conoscevo. Sapevo anche di cosa parlava il libro e che era, per la maggior parte, ambientato a Varese - città in cui abita Carmen, la pazientissima fidanzata di Francesco.

Muzzupappa, che nella vita è uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter, con "Dente per dente" pubblicato da Fazi - mica da uno qualsiasi! - è al suo terzo romanzo umoristico.
Durante la presentazione ci ha ricordato la differenza che passa tra comicità e umorismo, citando Pirandello. 
La comicità è una risata "immediata e di pancia". L'umorismo è "qualcosa di più". E' quanto spinge a un sorriso misto di riflessione e simpatia umana: è una forma più sottile di comicità, basata sull'osservazione di aspetti insoliti e bizzarri della realtà che ne consentono una comprensione più ampia e profonda.


<<Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario". Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico.>> [Luigi Pirandello, Saggio sull'umorismo, 1908]
Ho cercato di osservarlo con attenzione, ma Francesco, a parte avere un tono di voce molto delicato e un viso gentile con un sorriso aperto, non ha alcun tick, che io possa evidenziare.
Ci ha raccontato che i suoi libri sono stati molto apprezzati in Francia, che "Una posizione scomoda" presto diventerà un film, mentre "Affari di famiglia" potrebbe essere portato a teatro.

La sala in cui si è svolta la presentazione era colma di persone e, alle mie spalle, qualcuno rideva rumorosamente.

ensieriparole.it/aforismi/sorriso/frase-71632>
(foto rubata dalla pagina fb della Ubik varese. Io sono quella con la maglietta a righe)

Le Gocciole: avevano un loro motivo per esserci. Francesco ne parla in uno dei suoi due romanzi, che non ho ancora letto, e, prima del momento autografi, dediche e "volevo conoscerti di persona perchè sono un amico di Carmen", ci sono state gentilmente offerte.
E io sono tornata al 1992.


"Dente per dente", ora l'ho letto. Giovedì, venerdì notte e questo sabato che ho trascorso a casa sul divano con la mia amica copertina. 
Devo dire che, all'inizio, non mi ha presa.
Non so se perchè già conoscevo i fatti, ma le primissime pagine non mi coinvolgevano - giovedì notte.
Dalla pagina 38, in corrispondenza del capitolo "la sacra famiglia", qualcosa in me è cambiato!
Da quel punto, la lettura mi ha catturata come fosse una ventosa.
Sono entrata nei panni di Leo e ho iniziato a ridere, da sola, nel letto, di notte.

Le frasi BEST OF secondo me, sono state:
[P. 42]
"Accanto a lei, sua madre starà convogliando tutte le forze cerebrali perché mi venga un infarto. Glielo leggo nello sguardo fiammeggiante che si posa sulle mie dita fantasma che invece la salutano. ... Verrà il giorno in cui cambierà idea... E mi sorriderà. E a Malpensa atterreranno gli unicorni."


[P. 45] Lazzaro
 [P. 117]
"Trascorro la notte in garage a martellare il bagagliaio della Panda per riparare la pesante ammaccatura, un lavoro che dal carrozziere potrebbe costarmi quel rene che invece vorrei tenere per pagare un bravo avvocato nel caso venissi sbattuto in carcere per incendi dolosi e fusioni di madonne."

[P. 134]
"Nella mia visione mistica dell'universo, tendo a scindere il momento della creazione in due momenti separati e ben distinti: il primo, in cui immagino Dio utilizzare l'argilla per creare uomini e animali, e il secondo, in cui, in mancanza d'argilla, deve aver usato dello sterco, perché chiunque abbia insegnato quella parola alla bestia non può avere altra provenienza."
[P. 147]
"Allora Sonia.
No, Sonia no. Non mi piace.
Samantha col th.
Piuttosto voto Forza Italia."

[P.152]
Ho cercato su google questo figo pazzesco, col nome di Devin Amstrom
[P. 161]
"In attesa che uno psichiatra ci si avvicini per chiedere se ci serve una dose di Roipnol, una ragazza del gruppo, incuriosita dal freak che mi porto appresso, ci si accosta ancheggiando."  


Io penso che far ridere sia molto più difficile che far piangere.
Far ridere con intelligenza è ancora più difficile.

Grazie a Francesco,
perché nel tuo libro, oltre all'ironia, ho trovato molta umanità e disperazione. Dì alla tua mamma che i capelli non erano al top, ma sei scusato, perché c'era la pioggia ;-)
P.s. se ci troveremo al Twiggy, salutami.


Grazie a Ambretta,
per la dolcezza con cui l'ha presentato.

Grazie ai ragazzi della Ubik,
(ricordo solo il nome di Luca) e i ragazzi che c'erano "nei pressi" che mi hanno dato una mano.

Grazie a Federica e P.,
che mi hanno accompagnata, nonostante fossi isterica, per la pioggia.

Grazie a Marianna,
per avermi caldamente consigliato l'evento. Speriamo di incontrarci presto di persona.


giovedì 24 agosto 2017

AFA



"L'aria densa del bagno
le zanzare
gli occhi flaccidi e
le caviglie tumide.
 
Sudano anche le labbra
cercano riposo i denti
singhiozzano le ginocchia.
 
La schiena
respira."
 
[nell'immagine: vasca o divano? - fuori da un pub di Chiavari, agosto 2017]

martedì 25 luglio 2017

Il colore della nebbia, Eliselle - letto da me

Ho letto "IL COLORE DELLA NEBBIA" in quattro giorni di mare.Fin dall'inizio sono stata travolta dalla scrittura di Eliselle. Una penna sicura - ha all'attivo diversi romanzi e collaborazioni in antologie oltre a mille altri punti a suo favore, ma per tutto questo vi rimando al suo sito) - coinvolgente, dettagliata, mai banale.
Erano mesi che non trovavo un libro che mi persuadesse come ha fatto "Il colore della nebbia".
Desideravo leggerlo da tempo, ma poi quello manca sempre!, mi addormento troppo presto, mi perdo via nei week end e ho rimandato la lettura fino a tre settimane fa.
Il romanzo racconta "lo scorrere quieto del malessere di una comunità, spezzato all'improvviso dall'omicidio di una bambina di otto anni.La caccia al colpevole sarà scandita dal consueto, necrofilo, scompiglio mediatico.Ogni essere di questa piccola, provinciale ne verrà travolto, e tutti i personaggi, nessuno escluso, si troveranno a fare i conti con quella nebbia che credono di conoscere, ma che ha ormai assorbito tutti i miasmi del male. (...) almeno venti le voci narranti che si susseguono e si intrecciano a raccontare la storia di questo romanzo, più le "voci off" dei titoli dei giornali, dei sottopancia nei programmi di cronaca e quelle di anonimi commentatori."
Un noir dal piglio perfetto. Pagina dopo pagina trascina il lettore in un'escalation di eventi concatenati. Tutti raccontati con dovizia di particolari.
La prima notte che è seguita all'inizio della lettura, avvenuta il pomeriggio stesso, ho faticato ad addormentarmi. [C'era la "Notte Rosa", un casino della miseria in strada, musica tamarra ovunque e grida di ragazzi felici - avevo beccato un gruppetto in strada con la maglietta "MARCO RIPENSACI" - e alle tre avevo gridato <<che posto di merda!>>, a rischio di essere rinchiusa con i pazzi alla neuro.]
La mattina dopo, in spiaggia guardavo le ragazzine con circospezione. Potevano avere 15/16 anni, quindi almeno 2 in più, delle ragazzine esperte di sesso, di cui si racconta nel noir. Il pensiero che delle ragazze così giovani possano essere così malvagie, manipolatrici, mi ha turbata.
Per tre giorni, al risveglio, il mio primo pensiero è stato "devo leggerne altre pagine", volevo indagare in tutte le vicende narrate nel "sottobosco letterario", volevo capire cosa potesse aver spinto qualcuno a compiere un delitto così atroce. Cosa nascondessero i vari personaggi dietro i vestiti da migliaia di euro, le sedute psicologiche da centinaia di euro, i cocktails in cui venivano sciolte pastiglie (e da chi, poi?).
Una lettura che consiglio a chi non si accontenta, di una storiella.
Un libro intenso, molto ben scritto, a tratti diabolico.

  [non so se si vede. Ma la copertina è rovinata, dall'acqua del mare di Gabicce - Luglio 2017]

sabato 22 luglio 2017

Non volevo morire vergine - Barbara Garlaschelli, letta da me


"Il dolore risulta essere un posto che nessuno conosce finché non ci arriva" Joan Didion - L'anno del pensiero magico

Ho letto Barbara Garlaschelli 3 mesi fa, ma ne scrivo solo ora.
Avevo paura a leggere questo libro. Avevo letto qualche articolo che la riguardava in rete ed ero decisa a non leggerlo. [so di aver ripetuto il termine leggere tre volte in una frase, ma tant'è... ]
La storia di una ragazzina che, a poco più di quindici anni, fa un tuffo in acqua e si ritrova tetraplegica.
La sua vita è cambiata a quindici anni, come la mia a quattordici (quando mi hanno diagnosticato una malattia degenerativa che, dopo 20 anni dalla diagnosi, mi accumuna a lei per l'utilizzo della carrozzina a rotelle. Oltre che per i dolori. I dolori lancinanti che, a volte, ti fanno perdere la testa).

il 4 maggio scrissi su fb all'autrice "Ciao Barbara 😊 grazie per quello che hai scritto...
Ti avevo detto (un mesetto fa) che non sapevo se sarei mai riuscita a leggerti. Perché - per le recensioni che avevo letto - la tua storia mi sembrava avesse molte similitudini con la mia.
E invece no.
Ti hai avuto un incidente a 15 anni/ io ho avuto la diagnosi di "malattia rara" a 14 anni.
Tu sei stata da subito in sedia a rotelle/ io la utilizzo da qualche anno, all'occorrenza (adesso due giorni, quasi ininterrottamente, perché ero a lido Camogli e mi sarei persa troppe cose, se mi fossi mossa con le mie maledette gambe).
Ho pianto all'inizio. Quando racconti del dolore. E dici qualcosa tipo "non puoi sapere cosa sia il dolore, se non lo hai conosciuto".
Io ho dolori articolari - di merda - da quando ho 17 anni. Non tutti i giorni... però, quando li ho, bestemmio in turco. E mi chiedo "perché io si e i miei amici no?".
Mi hai fatta piangere anche alla fine. La tua storia con Giampaolo. La perdita di Renzo. Il suo volerci essere fino alla fine, per te. Il tuo non poterlo abbracciare.
Quello che hai scritto tu... no. Non c'entra nulla con quello che ho scritto io 😊 allora posso continuare a cercare un editore. Che mi voglia 😉
Ho evidenziato molte frasi belle (poi le trascrivo, con calma, a pc).
Metterò un pensiero sul tuo libro su anobii. Se vuoi, poi, ti dirò.
Una domanda: a te non sembra che il mare... sia l'unico posto in cui possiamo sentirci libere? Dal nostri corpo...
💗un abbraccio, Lila"


Ed eccomi qui, a trasacrivere quelle famose frasi incriminate. Quelle che più mi hanno colpita del libro. Un testo di una verità (non veridicità, è proprio v-e-r-o!) disarmante. In cui Barbara ha preso la malattia e l'ha raccontata, così com'è. Come l'ha vissuta. Senza giri di parole.

(P. 15) "Il corpo s'incendia e resta immobile. Galleggia pancia sotto. ... Attorno tante voci. Anche se il viso è immerso nell'acqua e il corpo galleggia a pancia in giù, le voci si sentono. Sono cariche di paura. Chiamano aiuto.
Il corpo galleggia, immobile.
In un secondo perde i movimenti ma non la memoria.
è così che si comincia una nuova vita.
Nella memoria del corpo."
(P. 31) "la scrittura, da sempre ambizione, ora diventa urgenza, è lo spazio che colma la distanza tra me e gli altri, tra me e il mio corpo. Scrivere non è più solo raccontare ma riappropriarsi di me stessa."
(P. 33) "La scrittura è strettamente legata alla fisicità, più di quanto non immaginiamo. ... la mia scrittura è simile al mio modo di respirare: sempre a brevi intervalli"
(P. 33) "< < Per scrivere non basta il dolore, ci vuole uno scrittore>> diceva Bukowski. Non solo. Per scrivere ci vuole l'immaginazione del corpo che, saggio, sopravvive a sè stesso."
(P. 45) "Nella corsa che terminerà con il mio corpo lanciato contro un sasso in mare, in quei pochi secondi, si raccolgono quindici anni di vita perfetta".
(P. 48) "Perchè è vero quello che scrive Patricia Highsmith < < ...Siamo tutti potenziali suicidi sottopelle e sotto la superficie delle nostre vite>>"
(P. 51) "Come può essere che le vene, i muscoli, i nervi, le ossa esistano senza di te che le abiti? Come può il corpo vivere mentre tu haia la sensazione di esserne fuori?
Ore, giorni, settimane, mesi della mia vita si sono susseguiti mentre io restavo a fissare soffitti aspettando che la bufera passasse. E ho imparato che non esiste l'attimo fuggente ma una pozza esterna senza tempo da cui, a volte, si può uscire. Co calma. Perché dopo un attimo ce n'è sempre un altro.
Questo attimo, però, deve trovarti pronta, perché anche gli attimi non sono infiniti e ce n'è uno che deve essere colto, se no la fine. La fine vera".
(P. 69) "C'è sempre un odore di disinfettante là dentro, in ospedale. Disinfettavano il dolore perché non si propagasse, ma il dolore non scompariva, nessun disinfettante al mondo avrebbe potuto farlo sparire.
...
Non dimentico quello che ho provato. Il dolore annienta, imprigiona, terrorizza. Il dolore - sia fisico o morale - rende schiavi. Si farebbe qualunque cosa pur di liberarsene.
Ricordo che chiedevo a mio padre e a mia madre di aiutarmi a non sentirlo più, quel dolore.
...
Il dolore fisico, par strano, non si dimentica. Pure se ti sembra. Si installa in un angolo della meoria e appena provi qualcosa che vagamente gli somiglia, scatta la paura.
Il dolore, quando lo hai provato, ti cambia e non sei più la stessa. Magari migliore, ma mai uguale. Il punto, però, è che non ho mai pensato che "le disgrazie" rendano migliori".
(http://www.anobii.com/lilaria/books)

Chi mi conosce, intendo... chi mi conosce davvero, non in superficie, lo sa che, nel mio caso, il dolore/ la malattia non mi hanno certo resa una persona migliore. Però diversa dal "prima di quella cosa", credo di sì.

venerdì 9 giugno 2017

La Società Ciclistica Cassanese compie 100 anni

Un secolo in sella per la Ciclistica Cassanese

Cento anni fa, nel mezzo della prima guerra mondiale, nasceva la prima squadra ciclistica di Cassano, "dove si mangia pane e ciclismo". Lo celebrano un libro e una mostra

(fonte: varesenews
articolo e fotografie di: Roberto Morandi) 

Un secolo in bicicletta: era il 1917 quando a Cassano nacque il primo veloclub del paese, poi divenuto città. La Società Ciclistica Cassanese festeggia 100 anni di vita, il che ne fa una delle società più antiche della provincia.


In occasione del centenario la Cassanese ha deciso di festeggiare in grande: con una mostra storica (bici, divise, fotografie) e un volume che ricostruisce la storia del club. Fernando Pamio, anima di oggi della Cassanese, cita una vecchia canzone di De Gregori: «La storia siamo noi, nessuno si senta escluso: ho detto a tutti di cercare nei cassetti. Abbiamo un archivio abbastanza limitato ma con un po’ di passaparola abbiamo raccolto diverso materiale».

 (da sin: Mario Raimondi, Fernando Pamio - mio padre, Nicola Poliseno - sindaco, Luciano Cagnola - mio zio)

È una storia lunghissima, iniziata nel 1917, nell’anno della battaglia di Caporetto, quando le biciclette (per dare una idea di quanto tempo è passato) erano i mezzi di trasporto più veloci a disposizione dei soldati, versione moderna del cavallo. Dopo la guerra il ciclismo in Italia vive la prima, fertile stagione del ciclismo eroico: a quel periodo appartiene la figura di Pierino Barbati, uno dei corridori professionisti della Cassanese («che ha corso da indipendente, tesserato per la Cassanese, un Giro d’Italia»).

 (Villa Oliva, Cassano Magnago)

Le pagine del libro raccolgono foto anche molto vecchie, anche se il grosso delle immagini sono quelle del dopoguerra, nell’altro periodo d’oro del ciclismo in Italia, quello tra la fine della guerra e il boom economico, tra la rivalità Coppi-Bartali e il bergamasco terribile Felice Gimondi (per citare i nomi più conosciuti al grande pubblico).

 (presidente Cassanese - Luciano Cagnola - consegna la "targa" al Sindaco, Nicola Poliseno)

(Fernando Pamio consegna la "targa" a Luciano Cagnola)

(Fernando Pamio e Luciano Cagnola con La Presidentessa)


Alla generazione immediatamente successiva – all’alba degli anni Settanta – appartiene invece Mario Lanzafame, altro professionista nato in Cassanese, che è intervenuto molto emozionato all’incontro per il centenario.

(sindaco, Mario Lanzafame, Luciano Cagnola)

Nel libro (la cui copertina è stata realizzata da Federica Pamio e Gianandrea Quadrelli, che hanno anche collaborato alla realizzazione dello stesso) si affaccia – nelle immagini, nei ritagli di giornale – il clima di quello sport popolare e radicalissimo che è il ciclismo. Uno sport che si corre su strada, che in ogni foto di traguardo o di salita cattura una immagine di un paese i di una città, i nomi dei negozi, il volto di qualche appassionato industrialotto o di un direttore sportivo.

 (non ricordo chi fosse...)

 (idem come sopra)

Anche a Cassano era così, anzi più che in altri posti. Alla Cassanese, nel 1981, si è aggiunto il GS San Pietro, la squadra in cui è cresciuto anche Ivan Basso. “Qui c’è anche la storia di una città: molti a Cassano mangiano pane e bicicletta” ha commentato il sindaco Nicola Poliseno. Che ha un sogno in cantiere: portare a Cassano “un arrivo di tappa del Giro”: “l’iter è partito, speriamo”.

 (Luciano Cagnola, Adriano Borghetti)

Alla festa per il centenario, accanto a Pamio e a Luciano Cagnola, c’era anche Adriano Borghetti, vicepresidente provinciale FCI, che ha auspicato che il club possa tornare a proporre qualche gara a Cassano (non è poi così facile).

 (maglie vintage della "Cassanese")

Per adesso si può godere della storia: oltre al libro, c’è anche la bella mostra allestita a Villa Oliva fino al 18 giugno,



con una ventina di bici da inizio secolo in avanti, le divise di lana di un tempo, le foto di piccoli e grandi corridori.


(Da Oggi, 
saranno disponibili in vendita
presso Villa Oliva, 
le magliette della Cassanese)