mercoledì 27 ottobre 2010

Strade

E' una distanza ruvida
che scorre salata sulla pelle
il caldo che sento dentro
e non possiamo condividere.
Che sono solo alucce fritte di pollo
e risate in divisa
di guance non più scavate
di una me accigliata.
E accade mentre guido
coi Travis dopo il lavoro
correndo al solito
e non so perchè ti penso.
E vorrei fossi qui
nel concorso mio di Roma
quello di Sara al Como'N
e gli stivali della polizia nel giorno di Federica
i nastri tenui e leggeri di Arianna.
So che sei dentro
tutto questo
dall'Aprile duemiladieci
ma graffia.
E ti penso che ridi
ora che vedi i calzini, le facce, le città
ti vedo che dici "avevo ragione"
mentre parli delle bustine bianche
e dei numeri di cellulare
appesi all'albero il giorno di Natale.

sabato 23 ottobre 2010

Della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni

Lui mi è stato presentato da un'amica (la mia insegnante d'inglese), una ragazza a cui avevo fatto leggere miei racconti e che, a sua volta -a mia insaputa- li ha fatti leggere a Giovanni.
A Luglio sono stata da loro invitata ad una collettiva artistica, in cui esponeva anche Luca Dellantonio, conosciuto qualche tempo prima ad una festa di un amico comune (Ivo Stelluti, anche lui artista -scrittore, musicista, "pittore", perchè non dipinge proprio, "crea" con elementi di recupero che poi dipinge) e Giovanni Oteri mi aveva promesso che m'avrebbe invitata alle sue personali, affinchè potessi essere ispirata per le mie poesie.

Domani, nonostante sia reduce da un incidente alla tibia, raccoglierò tutte le mie energie per essere presente alla sua mostra.
L'articolo, estrapolato da artevarese.com, lo trovate di seguito. Buon week end d'arte a tutti!



Della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni

L'autore di Arsago Seprio torna con una grande personale, dopo aver superato un difficile periodo della sua vita. La mostra "Reminiscenze e visioni", allestita a Somma Lombardo, presenta opere storiche e recenti.

Somma Lombardo:
'La grande madre''La grande madre'
Ritorno in grande stile - Nell'ambiente artistico locale Giovanni Oteri è chiamato "maestro". Tuttavia Oteri cerca raramente la visibilità: ogni sua mostra scandisce un preciso periodo della sua vita e nasce da un'esigenza soprattutto interiore, così come interiore è il mondo rappresentato in "Reminiscenze e visioni", in scena dal 22 al 24 ottobre a Villa Bellini, Somma Lombardo.

Questa mostra rappresenta per Oteri un vero e proprio ritorno alla vita, dopo esser sprofondato nel buio delle tenebre a causa della malattia, aver toccato il fondo ed essere risalito. Una rinascita, simboleggiata a livello pittorico da una nuova luce che inonda i suoi quadri. Quindici le opere inedite che l'artista ha realizzato nell'ultimo anno e che, insieme ad altre sue opere storiche, andranno a ricomporre e presentare al pubblico quell'universo onirico che da sempre e con grande maestria Oteri riesce ad evocare nelle sue tele.

Sogni rivelatori - Difficile rimanere impassibili di fronte alle opere dell'artista: la sua arte è sì onirica (nelle atmosfere evocate, nella sospensione temporale e spaziale delle scene, nel sentore generale di una dimensione evanescente), eppure i sogni e le visioni tratteggiati da Oteri non potrebbero essere più realistici, perché parlano all'uomo attraverso l'uomo, ne raccontano il dramma perenne nella lotta tra bene e male, tra tormento ed estasi, toccano le sue paure ancestrali e gli antichi dilemmi, ma anche i nuovi
Un'altra opera in mostraUn'altra opera in mostra
problemi della società contemporanea.

Arte e vita -
Su quel filo quasi invisibile che segna il confine tra realtà e sogno si collocano le opere dell'artista, drammatiche e sconvolgenti in alcuni casi, delicate e poetiche in altri. La sua arte è anche estremamente autobiografica e porta con sé un bagaglio di immagini che si presentano costantemente e che, come sogni ricorrenti, raccontano il cammino percorso fino a qui: i simboli della Magna Grecia, sua terra nativa (è nato a Reggio Calabria nel 1946), la Roma degli anni della gioventù, gli elicotteri dell'Agusta, dove lavora per 30 anni, i paesaggi mediterranei nel suo soggiorno in Libia. Nei suoi quadri si confondono e si amalgamano ricordi del passato, sentimenti di oggi e visioni di un mondo ultraterreno: immagini fluttuanti immerse in un'atmosfera impalpabile, quella sostanza di cui sono fatti i sogni.

Allievo di De Chirico - Gli ultimi lavori testimoniano il profondo cambiamento intercorso nella vita di Oteri: ai rossi brucianti, alle tinte accese, quasi violente, si
Un'opera dell'artistaUn'opera dell'artista
sostituiscono colori tenui, giocati spesso sui toni del viola, puntualmente invasi da una luce bianca, simbolo di una vita che rinasce. Non manca mai di stupire, invece, l'incredibile padronanza del disegno, quel tratto così vivido ed espressivo con cui Oteri rende alla perfezione l'anatomia del corpo, dà forma alle sue donne conturbanti, simbolo erotico e al contempo muse ispiratrici. Due i grandi maestri a cui Oteri è e sarà sempre debitore: Giorgio De Chirico, di cui ha frequentato lo studio negli anni della giovinezza a Roma, e Renzo Vespignani. "Da De Chirico ho appreso il senso dell'arte, l'importanza del rispetto delle regole: mi permetteva di assistere alle sue lezioni, ma dovevo rimanere in silenzio e osservare. Vespignani è stata una guida, ha inciso profondamente sul mio tipo di ricerca".

Luci e colori dal subsconscio - Da lui ha appreso quella che, a nostro dire, è la cifra stilistica che più contraddistingue Oteri: quel luminismo coloristico, frutto di una sapiente tecnica, che effettivamente non risponde a criteri realistici, ma, in maniera sopraffina, sembra riuscire a materializzare sulla tela a quel miscuglio di sensazioni chiamato sogno.



Giovanni Oteri - Reminiscenze e visioni
22-23-24 ottobre 2010
Villa Bellini
via Campana, 12 - corso Europa, 4 - Somma Lombardo (VA)
Inaugurazione: sabato 23 ottobre 2010, ore 18.00
Orari: ven 17.30-20.30; sab-dom 10.30-12.30/17.00-20.30


Manuela Ciriacono





Anima senza Nucleo
"Lei
e le sue labbra sanguigne
mi fissavano senza occhi
spenti
dall'alto di quei seni
che sembravano appartenere
a una vergine
vestita solo di seducenti
guanti viola
ed elastici a tenere i capelli
e make up"

domenica 10 ottobre 2010

L'urlo



"Il silenzio riempiva gli spazi
non c’erano piedi
nella casa
solo un dolore acuto
come lo stridere d’una mascella
e il bluviola di un’ecchimosi"


http://www.poesieinversi.it/?p=16054
(un grazie a Cristina... che nonostante la lunghissima assenza... mi ha fatta postare su Poesie in Versi)

sabato 9 ottobre 2010

VIVAMAG! Ottobre 2010

cover VIVAMAG Ottobre 2010

ringrazio lo STAFF DI VIVA! (e mia sorella Federica) per questa collaborazione.
questo mese, per praticità, ho copia/incollato sotto le due pagine della rivista