mercoledì 15 giugno 2011

"L'ART EST PARTOUT" - BEN VAUTIER

"Era quel suo modo di guardarmi gli occhi, un po' come se mi spogliasse. Nuda. E io dovevo guardare altrove, mentre lui m'accompagnava, inclinando la testa. E quel suo parlare veloce veloce, lasciando cadere tutte le R. Dure"
(28 Aprile 2011)

[Mi manchi perchè il primo giorno che ci siamo conosciuti, salendo le scale, avrei voluto prenderti in braccio e nn l’ho fatto. E da allora aspetto un momento buono per prenderti in braccio.
Mi manchi perchè quelle poche volte in cui abbiamo dialogato a tu per tu è stato interessante e piacevole.
Mi manchi perchè un giorno o l’altro vorrei cucinarti qualcosa di veramente buono: quella pasta al tonno proprio nn si poteva mandare giù.
Mi manca il momento in cui ti siedi nella mia macchina, accanto a casa tua, perchè fa capolino il tatuaggio che hai sul fondo della schiena e nn potrei fare a meno di notarlo nemmeno se fossi cieco - 3 Giugno 2011]

domenica 5 giugno 2011

TELL IT ALL (Raymond Carver) - Leconte editore, 155 pagg


 "THE MESSAGE" 
Pain takes a terrible revenge
against whoever//unmasked it
giving it the shape it deserves,
revealing, from inside,
its four dimensions:
length, width, depth, and silence-
It waits//crouching//in the background
filing its claws
for maximum hurt power
and waste effect
on a finally found ease.
You knew this all time
and have been trying to tell us

Devo ringraziare il mio fottuto ginocchio sinistro, se ho terminato questo libro.
L'ho iniziato tantissimi mesi fa (e mi sono imposta di leggerlo in inglese!). Poi ho preferito leggermi "per conto mio" dei racconti di Carver e leggere "questo gioiellino" regalatomi dalla Leconte, a posteriori.
L'ho terminato questo we, in cui il dannato ginocchio non mi dava tregua, e non mi ha permesso di avere una vita sociale.
A essere sincera (qui) non ho trovato spunti per i dialoghi - mi era stato consigliato Carver per migliorare i dialoghi del mio romanzo - però ho trovato molto altro.
Io Carver non lo conoscevo. Ma in questo libricino c'è tutta l'intimità dei suoi amici, conoscenti e della sua compagna. E lui è come se si mostrasse nudo a noi, che leggiamo i suoi racconti, tramite la voce di altri.
Mi è piaciuta molto la poesia INSTRUMENT
"The man can't sleep, listen to ice
in the bare trees, tastes blood in his teeth.
Much later, the ice and the blood become
wind, yes, which plays sad violin until morning"
Mi è piaciuto molto l'atto (scritto a quattro mani, con la moglie Tess Gallagher)"Posso fare qualcosa per lei?", dove tutti mi sembrano pazzi.
E, ovviamente, "The message" (scritta da un amico di Raymond), che è una poesia non patetica sul dolore, fisico, che una persona prova. E mi piace chi ha il coraggio di scrivere del dolore fisico, che si prova, senza la necessità di compatire nessuno.
Come m'immagino Carver? (al di là delle foto, che ci sono nelle ultime pagine del libro) come un uomo che "sembrò portasse in giro la sua massa enorme come se ne provasse vergogna. Stava seduto sul divano con il corpo rannicchiato, come per dire che non aveva mai avuto l'intenzione di diventare così grande, e aveva un'espressione imbarazzata sul volto." (P.118)

[le mie recensioni si trovano qui  ANOBII ]