lunedì 27 agosto 2012

ANGELI CADUTI di Beppe Iannozzi


Siorsiori, Madàmes et Mèssi, Ledisengènz, ¡Señoras y señorrsss!


Cicorivolta è vivamente lieto di presentare:






ANGELI CADUTIun libro di
Beppe Iannozzi

 
 

 
titolo: "Angeli caduti"
collana:
i quaderni di Cico
autore: Beppe Iannozzi
ISBN 978-88- 97424-56-7
euro 13,00 - pp.230 - © 2012 -
 in copertina,“Angeli caduti”, by Sebastiano Bongi Tomà - il ramingo -







Giuseppe Iannozzi
http://iannozzigiuseppe.wordpress.com/

 

La varietà e la profondità dei temi, degli spunti, gli argomenti, le chiavi interpretative, i soggetti,
i protagonisti, i conflitti e le aggregazioni transculturali dall'individuo a “Dio”, dalla strada alla privatezza interiore dell'animo umano e disumano, la geometrica destabilizzazione e ricomposizione del clash of civilizations, fanno di questo libro e di queste storie una testimonianza fra le più dinamiche e intense della nostra narrativa contemporanea.

Indice dei racconti

Primo tempo
Amen
Amore ostinato
Bevi il sangue di Cristo!
Due ragazzi (prima esperienza)
Vendetta senza futuro
Kurt
Nato fascista
La morte di Bocca di Rosa
Istantanea
La morte con i tuoi occhi
Come in un film
Pollicino e l'amica trans

Secondo tempo
Frate Tiresia il Peccatore
Giovani per sempre
Gli Inseminatori di anime
La ragazza del Poeta
(da un'idea originale di William S. Burroughs)

Simulacri
L'Ultimo Giorno sulla Terra
Vincent il Vecchio
Angeli meccanici (La nuova vita di Dorian)
Il Messia Nero

Breve brano tratto da: "Vincent il Vecchio"
(...)
Si sentiva stanco nel corpo, ma più stanco era nell’anima, stanco della società che non comprendeva la vita e l’arte e l’amore.
Vagolava attraverso i campi di fiori sintetici e dovunque posasse lo sguardo non poteva non provare un profondo senso di disgusto. Un refolo di vento gli strappò il cappellaccio. Non se ne curò. Da tanto tempo ormai non dava più importanza a tante cose, e il suo cappello era una di quelle cose. Il cappello, che sempre aveva portato calcato in testa, adesso era volato via: il vento artificiale l’aveva tradotto in un dove a lui ignoto.
(...)