giovedì 26 giugno 2008

Lucy

Lucy
Disegnò per me
un vestito da sposina
e io andavo a casa sua
mi spogliavo
infilavo le gambe sotto il tulle
e sfioravo il corpo nella stoffa
facendo attenzione
agli spilli puntati
e ad abbottonare la stradina
di sassolini bianchi sulle maniche
mentre lei sistemava
quella più lunga
sulla schiena.

Ho solo quel ricordo
niente matrimonio
niente fedi
niente passerella
da non so dove
al prete o agli sposi.
Lucy dipingeva
quadri paesaggi
in quattro stagioni
belle donne
che appendeva per casa
o regalava.
Oggi Lucy è vecchia
pochi denti in bocca
un cane in casa
quattro pastiglie sul mobile
che le mette
la sera la figlia
e a volte confonde
prende lei quella di Birba
dà al cane quella per il cuore
chiede alla figlia
chi sei?
scaccia i ragni immaginari
che percorrono il pavimento.
[postato tra un esame clinico e l'altro. mattinata in ospedale: rx torace, prelievo con un ago troppo grosso e ho il braccio con un bozzo, ecg. le dita sulla tastiera emanano l'osore di una S al cioccolato mangiata due ore fa con uno schifo di caffè. alle 14 riparto: anestesista. compleanno mia sorella. stasera festeggiamo, se reggo...]
(pour la chanson: The Beatles - lucy in the sky with diamonds)

venerdì 20 giugno 2008

cari i miei numerosissimi fanS ;-)
vi comunico che sono ancora imbarazzata per aver ricevuto
QUESTO
Premio

feddec724b29a6fc7972110c6bd21790dall'amica CHARLOTTE http://quellochemifrega.splinder.com/,
che ringrazio di nuovo

ci ho pensato un po'...la selezione è stata davvero dura...
ma ho trovato 5 blog davvero meritevoli, che vi prego di sbirciare

http://darioemarilena.blogspot.com/
due ragazzi apparentemente "normali" con un cuore immenso oltre la gabbia toracia

http://euroaddicted.blogspot.com/
ma chi l'ha detto che i bancari sono noiosi? lui è eccezionale!

http://sabinaspielrein.splinder.com/
perchè lei è come sono io. ma più bella.

http://zop.splinder.com/
quest'uomo mi stupisce, sempre. per le doti intellettive, ironiche e fumettistiche ;-)

http://www.volobliquo.splinder.com/
perchè è stato il primo sito multiautore ad aver creduto in me. ad avermi invitata a scrivere

Questo è il regolamento per chi lo riceve :



1) scegliere 5 blog che si considerano meritevoli di questo premio, per creatività, design e materiali particolari utilizzati, e che diano un contributo alla comunità dei blogger, indipendentemente dalla lingua!



2) ogni premio assegnato,deve avere il nome dell'autore e il collegamento al suo blog, così che tutti lo possano visitare;



3) ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento al blog di colui che ti ha premiato;



4) Il premiato deve mostrare il collegamento con il blog ARTE Y PICO dove nasce l'iniziativa http://arteypico.blogspot.com



5) pubblicare le regole

(pour la chanson: Hoppipolla - Sigur Ròs)

sabato 14 giugno 2008

CICATRICI

CICATRICI

-Cristo santo Viola! Che cazzo sono questi tagli?
Matteo era un feticista dei piedi. La prima volta che c’eravamo incontrati era estate. Indossavo i miei sandali bluenotte senza tacco, e avevo le unghie smaltate di rosso. Io amo il rosso. Eravamo a fare un aperitivo in quel posto che d’estate mette tutti i tavolini all’esterno, e tra un cocktail e l’altro ti passano a fianco i tipi che vanno a farsi la lampada, i bancari impettiti, le sciure che fanno acquisti alle Ramonda.
I suoi occhi verdi dal taglio felino si erano posati su un mio piede.
-Hai dei bellissimi piedi, sai? Le dita lunghe, la pianta stretta
-Ho dei piedi qualunque. Sono affusolati perché sono magra, touchez
-Ti dico sono belli. Fidati, io me ne intendo.
Non avevo dato peso più di tanto a quel suo vizio, e una settimana dopo quell’incontro uscivamo insieme. Quello era il nostro terzo incontro, mi aveva invitata a casa sua. Abitava con sua madre e suo fratello più piccolo di tre anni, realizzato, sveglio, bellissimo. Anche Matteo era bello, ma cambiava lavoro ogni due mesi, a causa del suo carattere troppo impulsivo. Mandava affanculo, si ritrovava su di una strada e si lamentava. Era incazzoso. Spesso.
In quella casa c’erano tre stanze da letto. Quella di sua madre. La sua. Quella del fratello.
La sua, in realtà era per gli ospiti. Lui preferiva dormire abbracciato alla madre. Soffriva del complesso di Edipo. Mi diceva: “le voglio bene, che problema c’è?”
“Io non dormo abbracciata a mio padre”
“Io non so manco dove cazzo è mio padre e dormo abbracciato a mia madre, e allora?”
Allora avevo deciso di far morire lì il discorso. Mi mandava fuori di senno quando si metteva sulle difensive.
Ora eravamo nel letto di sua madre. Aveva insistito per leccarmi i piedi. L’idea mi disgustava (passami la lingua dappertutto, dove vuoi, ma lascia stare i piedi), ma parlava dei miei piedi come fossero cose sublimi, divinità scese su ‘sta terra per salvarci e avevo ceduto.
Aveva iniziato dal tallone, passando la lingua sotto la pianta. Io mi ero ritratta, ridendo. Soffrivo il solletico.
-Ehi bimba, dai. Fai la seria. Non rovinare tutto
-Okey, okey, dai. Ci provo
Aveva lasciato scorrere la lingua su tutto il solco che si avevo in mezzo alla pianta del piede, ed era passato alle dita. Se l’era prese in bocca, una per una, partendo dalle più piccole. Quando si prese in bocca il mio alluce* inarcai la schiena, iniziava a piacermi.
Poi passò all’interno della caviglia e si accorse avevo un taglio. Prese l’altra caviglia in mano, ne avevo uno anche lì.
-Cazzo sono Viola?
-Cosa vuol dire “cazzo sono”? Te? Cosa credi siano? Dei tagli, no?
-Porca puttana Viola! Sapevo eri strana, ma a te manca proprio qualche rotella! Incidersi i tendini d’achille! Roba da pazzi!
Gli occhi mi si riempirono di lacrime che non lasciai cadere. No, non dovevo farmi vedere debole da un perdente come lui. La schiena era un fiume percorso da brividi gelidi. Cosa voleva saperne lui del mio passato? Cosa credeva di sapere? Cosa?
Presi i miei vestiti, li infilai velocemente. Presi i sandali con una mano, la borsetta con l’altra.
Lo guardai. Aveva gli occhi sbarrati, una mano a spettinare i capelli.
-Se c’è un pazzo tra noi due, quello sei tu.
Aprii la porta e scalza andai all’ascensore…

(chanson: Fasttrack- Radiohead)

*grazie! (a Zop...)

sabato 7 giugno 2008

Son tre giorni che piove...

Son tre giorni che piove...

son tre giorni che piove
l'attimo prima ch'io vada al lavoro
accade che
io rintani le gambe in macchina
e, mentre infilo l'acciao nella tua toppa,
inizi a gocciolare
DIN
DIN
(detesto la pioggia
mi rende malinconica)
mi reco tra le scartoffie
nella mia gabbia di vetro e fuoco
e trascorro un terzo del mio tempo
con fuori le lacrime
e dentro un temporale
-
che qualcosa s'è scosso
sabato scorso
ma ancora bene, non sò!
-
e ieri t'ho sentito
per il tempo di un coffee
sussurri leggeri
come amanti
per non farsi beccare
ridere tranquilli
che tutto è passato
raccontarci il passato in un click
dirci non tornerà più
pensare al mare. noi tre. insieme
te che mi dici: davvero? ti piacerebbe?
si...un sacco. noi tre. da amici
magari io e lui as lovers
magari te nella stanza accanto

(e ho questo pensiero nella testa. non riesco a dormire. fortuna che non mi leggi! e non lo fa nemmeno lui!
sarebbe bello, noi tre, insieme. da soli. una volta almeno)

(on the air: è solo febbre - Afterhours)