lunedì 31 dicembre 2012

Ausgetraumt (quella sorta di limbo, tra sogno e realtà)




 






È tutto arancio l’intorno
e ci sono strisce sottili di blu
quei polmoni che sembrano esploderti
come palloncini stracolmi di coriandoli.


La carta dappertutto
le unghie stinte, le caviglie
gli uomini senza un telefono
e le pareti scure, di nuovo. Le pareti.



(29 Dicembre 2012)
 



mercoledì 19 dicembre 2012

Nessuna ombra sul Twiggy

Gentile direttore,

la notizia dell’inconsulta ed inaccettabile chiusura di uno dei luoghi più vitali ed importanti della città (e non solo per i giovani) sta scatenando in me una rabbia incontenibile.

Quindi, chiedo spazio a lei e pazienza ai lettori se la esprimo con la parola scritta che da sempre mi aiuta a non reagire altrettanto inconsultamente.

Considero un vero problema di ordine pubblico la chiusura di un luogo di aggregazione come Twiggy durante le festività invernali!

Non solo perché i gestori, gli unici che abbiano risollevato realmente in questi quattro anni le sorti del nostro caro vecchio “Circolone”, ne vengano danneggiati pesantemente (ed in periodo di crisi non si possono mettere i bastoni tra le ruote a noi imprenditori, che stiamo ansimando).Non solo perché chi paga è chi ha subito e non chi ha causato questa vergognosa azione.Non solo perché le tre fanciulle del Twiggy dopo questa “scelta” dell’autorità cominceranno a pensare che essere belle donne sia motivo di colpa.Non solo perché ci sono centinaia di avventori come me che non hanno più un luogo dove incontrarsi.

Lunedì sera ho lavorato fino a tardi, quindi, sono uscita a mangiare qualcosa. Ovviamente ho pensato al “rifugio” Twiggy, dove qualcosa di caldo lo trovi sempre, la compagnia è talmente tanto piacevole che se volessi appartarti, puoi anche permettertelo!Ma giunta in via De Cristoforis mi sono immobilizzata davanti a tre volanti che bloccavano la strada. In quel momento mi è passata davanti tutta la mia vita, che ha avuto il “circolone” come scena primaria in questa città.

Ho pensato a quante volte in passato avevo visto quest’immagine ed a come invece la coppia Oldrini/Brezzi fossero riusciti a sfocarla in meno di quattro anni. Una coppia che proprio in questi giorni definisco “splendidi complici” perché è solo grazie a loro che il 21 marzo di quest’anno a Varese l’UNESCO ha conferito per l’ottavo anno di seguito il ruolo di luogo “ospitale” per la giornata mondiale della poesia che mi ostino a portare anche in questa ultima e desolata landa del profondo nord.In questi giorni, infatti, Lello Voce ha vinto il prestigioso Premio Napoli, proprio quel Lello Voce che è stato ospitato al Twiggy con il suo rivoluzionario volume di spoken music&streep “Piccola cucina cannibale”, nonché con il comunitario Poetry slam, che per la prima volta son riuscita a portare in questa violenta città. Solo grazie ad Oldrini e Brezzi.Lello Voce, appresa la notizia, ha prontamente solidarizzato con Twiggy, perché ricorda l’atmosfera del locale, lui, che ne gira veramente tanti in tutto il mondo.

Ma torniamo a lunedì sera: sono giunta fin sotto la scalinata, verificando che la serranda era abbassata.Ipotizzando ciò che poteva essere accaduto il mio pensiero è corso alle ragazze.
Quindi, ho ricercato un luogo dove mangiare verificando come fosse impossibile e declinando sulla classica pizzeria.Ma anche durante la cena il mio pensiero correva alle ragazze.

Quando finalmente a notte fonda mi è stato descritto l’accaduto, il mio pensiero è corso al nodo della questione: una testa calda entra in un locale, riempie di apprezzamenti una giovane fanciulla intimorendo chi a quell’ora si guadagna da vivere “servendo” avventori!
Questa è violenza pura, che ancora nel 2012 inquina ogni tipo di relazione.

Un uomo molesto si permette di trattare male una giovane donna che sta svolgendo il suo lavoro?E se non ci fossero stati altri avventori che intervenivano? Sarebbe stato chiuso il locale se si scopriva che una donna era stata violata?E non parlo solo di violenze fisiche, ma di quelle verbali e psicologiche che anch’io, quando vent’anni fa facevo i cosidetti “extra” nei locali pubblici, dovevo subire da maschi limitati e molesti. Sì perché uno quando beve non diventa molesto, ma se uno è molesto di natura, bevendo amplifica il suo modo di essere!Questo sarebbe importante farlo sapere alla gente. A quella stessa gente che si permette di dire “ah! ma se quella donna è stata violentata è perché ha provocato!”.

Bene, io dall’altra sera sono molto seccata, perché ho toccato con mano cosa voglia dire mancanza di libertà ancora nel 2012: la mia di non poter trovare un locale aperto alle dieci di sera per mangiare (e quando ero ventenne a Varese i locali non c’erano proprio, non erano solo chiusi!); quella della povera giovine che sentirà su di sé il senso di colpa per aver “provocato” ciò solo perché avvenente e solo perché svolgeva il suo santo lavoro quotidiano (e poi ditemi che  sono choosy i giovani!); quella di Oldrini e Brezzi che vengono danneggiati pesantemente dalla stupidità di un molesto; quella di tutto quell’organismo cooperativo e delle attività culturali che vi si svolgono; quella di tutti noi avventori che durante le festività invernali non potremmo “contare” sul locale di Via De Cristoforis, rinnovato e ripulito dopo decenni da Oldrini e Brezzi; quello di tutta una città messa a scacco da un imbecille che non sa neppure divertirsi bevendo!

Questo è ciò che mi fa arrabbiare: la chiusura di un locale in un periodo vocato all’aggregazione che rischia di diventare un serio problema di ordine pubblico.

Perché il Questore, invece, di far ripagare al molesto tutti i danni, materiali e psicologici, magari mettendolo a lavorare gratuitamente per il nostro punto di riferimento, sceglie di abbassare le serrande per ben 15 giorni di un locale che è vitale per la città (e per la sua sicurezza!)?

Perché noi cittadini non possiamo contare su un trattamento equo di ogni vicenda varesina? Sabato sera pare che nel “triangolo del divertimento” si siano realizzate risse ben più violente, semplicemente determinate da diverse “fedi” calcistiche. Sono stati chiusi locali in quella zona?Le risse al Luna Park non hanno mai determinato la sua chiusura.Ne leggiamo quotidianamente di questi “avvenimenti violenti”, possibile che per un molesto imbecille qualsiasi tutta una città debba privarsi del suo luogo preferito?

E’ per questo che penso che la chiusura del Twiggy sia un problema di ordine pubblico.Perché paga chi ha subito danni e non chi li ha determinati.Se continuiamo a non identificare le responsabilità ed ad educare gli irresponsabili, come possiamo vivere “sicuri” nella nostra comunità?

Questo è un vero pericolo sociale: perché questa scelta ci “educa” ad essere molesti e non ad essere lavoratori, donne, cittadini onesti.

Facciamo comunità intorno al problema, che non è che il Twiggy richiama molesti, bensì che il Twiggy sia così un caldo luogo aperto all’ospitalità quotidiana da essere scelto anche da chi ha un evidente problema di paura, quindi aggredisce.

Non alimentiamo il malcontento generale chiudendo l’ospitalità per qualche maleducato.Educhiamo lo sciocco a rispettare la donna, per prima, ed il prossimo suo.Smettiamola di incutere paura con la demonizzazione di un imbecille che insulta una donna e fa il galletto se qualcuno gli chiede di smetterla.

Se il Twiggy resta chiuso per “evitare che il locale possa configurarsi quale luogo di ritrovo ed aggregazione di persone pericolose e teatro di azioni criminose” il risultato porterebbe solo rabbia in noi avventori,  frustrazioni per i lavoratori del Twiggy e di tutte le attività ivi residenti e chi no lo conoscesse non ci si avvicinerebbe proprio per questo motivo.

A meno che non ci siano ovvie ragioni limitate alla mia conoscenza, non alimentiamo il mercato della paura come accade in altri paesi che si trovano a far i conti con armi vendute con troppa facilità.

Educhiamo lo sciocco a rispettare la donna, per prima, ed il prossimo suo.

un sorriso alla crew del Twiggy ed un grazie al direttore ed ai lettori
19/12/2012
Ombretta Diaferia
( Lettera estrapolata da: http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/nessuna-ombra-sul-twiggy-251140.html

domenica 9 dicembre 2012

VIVAMAG! Dicembre 2012

Questo mese, partecipazione doppia per me!
sulla RIVISTA VIVAMAG!


se CLICK! QUI (trovate il pdf dell'intera rivista)

qui sotto, invece, il contributo mio e di Federica

(ispirata al film diretto e interpretato da Vincent Gallo "Buffalo '66",
in cui appare anche una Christina Ricci bionda bambolina)






questa, invece, è la "novità" per questo numero.
Un report / diario dell'incontro avvenuto a Novembre con la poetessa Alda




RINGRAZIO:
la direzione VIVAMAG!
per lo spazio e la fiducia

Federica Pamio, per la splendida interpretazione della "mia Layla"
(e, grazie, per aver messo nella foto il letto dei nonni)

Michela Fauda http://www.michelafauda.it/, per avermi presentata alla sua nonna Alda.
E per avermi immortalata così carina, nelle foto.

TUTTI quelli che mi / ci leggono.

E gli amici, che, via mail / facebook, mi hanno commentata :))) 
grazie!!!!