Un secolo in sella per la Ciclistica Cassanese
Cento anni fa, nel mezzo della prima guerra mondiale, nasceva la prima squadra ciclistica di Cassano, "dove si mangia pane e ciclismo". Lo celebrano un libro e una mostra
(fonte: varesenews
articolo e fotografie di: Roberto Morandi)
Un secolo in bicicletta: era il 1917 quando a Cassano nacque il primo veloclub del paese, poi divenuto città. La Società Ciclistica Cassanese festeggia 100 anni di vita, il che ne fa una delle società più antiche della provincia.
In occasione del centenario la Cassanese ha deciso di festeggiare in grande: con una mostra storica (bici, divise, fotografie) e un volume che ricostruisce la storia del club. Fernando Pamio,
anima di oggi della Cassanese, cita una vecchia canzone di De Gregori:
«La storia siamo noi, nessuno si senta escluso: ho detto a tutti di
cercare nei cassetti. Abbiamo un archivio abbastanza limitato ma con un
po’ di passaparola abbiamo raccolto diverso materiale».
(da sin: Mario Raimondi, Fernando Pamio - mio padre, Nicola Poliseno - sindaco, Luciano Cagnola - mio zio)
È una storia lunghissima, iniziata nel 1917, nell’anno della battaglia
di Caporetto, quando le biciclette (per dare una idea di quanto tempo è
passato) erano i mezzi di trasporto più veloci a disposizione dei
soldati, versione moderna del cavallo. Dopo la guerra il ciclismo in
Italia vive la prima, fertile stagione del ciclismo eroico: a quel
periodo appartiene la figura di Pierino Barbati, uno
dei corridori professionisti della Cassanese («che ha corso da
indipendente, tesserato per la Cassanese, un Giro d’Italia»).
(Villa Oliva, Cassano Magnago)
Le pagine del libro raccolgono foto anche molto vecchie, anche se il
grosso delle immagini sono quelle del dopoguerra, nell’altro periodo
d’oro del ciclismo in Italia, quello tra la fine della guerra e il boom
economico, tra la rivalità Coppi-Bartali e il bergamasco terribile
Felice Gimondi (per citare i nomi più conosciuti al grande pubblico).
(presidente Cassanese - Luciano Cagnola - consegna la "targa" al Sindaco, Nicola Poliseno)
(Fernando Pamio consegna la "targa" a Luciano Cagnola)
(Fernando Pamio e Luciano Cagnola con La Presidentessa)
Alla generazione immediatamente successiva – all’alba degli anni
Settanta – appartiene invece Mario Lanzafame, altro professionista nato
in Cassanese, che è intervenuto molto emozionato all’incontro per il
centenario.
(sindaco, Mario Lanzafame, Luciano Cagnola)
Nel libro (la cui copertina è stata realizzata da Federica Pamio e Gianandrea Quadrelli, che hanno anche collaborato alla realizzazione dello stesso) si affaccia – nelle immagini, nei ritagli di giornale – il clima di quello sport popolare e
radicalissimo che è il ciclismo. Uno sport che si corre su strada, che
in ogni foto di traguardo o di salita cattura una immagine di un paese i
di una città, i nomi dei negozi, il volto di qualche appassionato
industrialotto o di un direttore sportivo.
(non ricordo chi fosse...)
(idem come sopra)
Anche a Cassano era così, anzi più che in altri posti. Alla Cassanese,
nel 1981, si è aggiunto il GS San Pietro, la squadra in cui è cresciuto
anche Ivan Basso. “Qui c’è anche la storia di una città: molti a Cassano
mangiano pane e bicicletta” ha commentato il sindaco Nicola Poliseno.
Che ha un sogno in cantiere: portare a Cassano “un arrivo di tappa del
Giro”: “l’iter è partito, speriamo”.
(Luciano Cagnola, Adriano Borghetti)
Alla festa per il centenario, accanto a Pamio e a Luciano Cagnola, c’era
anche Adriano Borghetti, vicepresidente provinciale FCI, che ha
auspicato che il club possa tornare a proporre qualche gara a Cassano
(non è poi così facile).
(maglie vintage della "Cassanese")
Per adesso si può godere della storia: oltre al libro, c’è anche la bella mostra allestita a Villa Oliva fino al 18 giugno,
con una ventina di bici da inizio secolo in avanti, le divise di lana di un tempo, le foto di piccoli e grandi corridori.
(Da Oggi,
saranno disponibili in vendita
presso Villa Oliva,
le magliette della Cassanese)