Era una delle prime sere d’estate. Qualcuno già sentiva l’aria leggera dei giorni di ferie.Eravamo in pochi intimi sotto la pergola di casa Rossi: io, Gloria, Lele, Flavia, Benny, Ale, Gibbo, Gigi.
Il lato corto del tavolo dava sulla parete della piccola cucina. Quest’ultima aveva una porta che la separava dalla sala, mentre l’altra , a vetri, era diretta verso le scale esterne che profilavano tutto un lato della casa: quattro gradini rettangolari, uno quadrato, quattro rettangolari, uno quadrato, fino ad arrivare lassù.
Il lato lungo del tavolo dava le spalle all’immenso salotto. C’era un pianoforte sulla destra, una libreria, foto varie, il tavolo con sedie antiche. Sulla sinistra due maestosi divani di pelle disposti a “L” la tv in diagonale. Era la nostra zona relax
Il tavolo di plastica era pregno di odore di martini bianco, birra, pomodoro, rucola, funghi (provenienti dall’ala est) gorgonzola, cipolle, salsicce (provenienti dall’ala ovest) provenienti dai cartoni di pizza presi, alla fine dell’aperitivo patatine/martini, in fondo alla lunga discesa. In quel ristorantino all’angolo, dove c’era la corpulenta signora coi riccioli rossi.
La tipa non ci lasciava più venir via-disse Lele addentando una fetta
Oh…c’ha due zinne quella…-incalzò aprendosi una birra Ale
Dai Ale! Sei a questi livelli?
Vabbe…oh…non è vero? C’avrà una sesta!
Si è lamentata perché non andiamo più lì spesso come prima…
See prima…erano dieci anni fa: era l’unica occasione per sbronzarci di birre
Oh…ma poi…l’hai vista come ti guarda quando ti porge la pila di pizze?
Si… (risa) sembra voglia chiederti: “sei sicuro di volere queste o vuoi me?”
O madonna! Pensieri peccaminosi pure sulla sciura-s’intromise Gloria
Risa da tutto il tavolo.
Dai raga’, che andiamo a vede’ la cassetta dela laurea-disse Flavia
Cassetta? C’era qualcuno che filmava?-mi stupii
Come? Non ti sei accorta? Essennò che ce l’ho a fa’?
dio…no…
Ma che ti cambia? -chiese Benedetta
Ufff…avevo i capelli mossi, non ero truccata un gran chè (col mio solito tono scazzoso)
O mio dio! Che palla che sei Ila
vabbe dai…ma non stavi male…-replicò Gigi
Limoncello per tutti?…poi sul divano-concluse Gibbo
LA REGISTRAZIONE RIGUARDAVA LA DOMENICA PASSATA.
SI FESTEGGIAVANO DUE LAUREE IN ECONOMIA
UN CENTINAIO GLI INVITATI. GLI ATTUALI AMICI DI ENTRAMBI, I COMPAGNI DI UNIVERSITA’ DI LUI. LE COMPAGNE DI CORSO DI LEI. GLI AMICI DI UNA VITA
JA E GLI ALTRI DELLA BAND ERANO ARRIVATI LA MATTINA.
GLORIA AVEVA LASCIATO LE CHIAVI COME DA ACCORDI PRECEDENTI A JA. ERA POI ANDATA CON LELE A FARE L’INFERNALE SPESA PER LA SERA.
AL RITORNO, LELE, IGNARO DELLA SORPRESA AVEVA STRABUZZATO GLI OCCHI DALLA GIOIA. INSIEME AVEVANO MONTATO IN FONDO ALLA TERRAZZA LA BATTERIA E TUTTO IL RESTO PER SUONARE LA SERA. AVREBBERO FATTO UN REVIVAL IN RICORDO DEI TEMPI DEL LICEO IN CUI LELE ERA UN BASSISTA-LATIN LOVER-METALLARO COL CHIODO E I CAPELLI LUNGHI SULLE SPALLE
VERA, BENEDETTA, IO E FLAVIA AVEVAMO APPUNTAMENTO ALLE 16: DOVEVAMO ASCIUGARE LE SEDIE DI PLASTICA DALLA PIOGGIA CADUTA DURANTE LA NOTTE, FARE GLI APERITIVI, DISPORRE LE CANDELE, LE LUCI PRIMA DELL’ARRIVO DEGLI ALTRI ALLE 19.
DAI ILA FACCIAMO I PANINI-PROPOSE VERA
SI…MA CI OCCUPIAMO DI QUELLI COL SALAME E LA COPPA, COSI OGNI TANTO CE NE IMBOSCHIAMO UNO
LA GLORIA GRIGLIA LA VERDURA- CI INFORMO’ LA BENNY
UE DONZELLE-RIDENTE ALE
E VOI? CHE CI FATE?
TESTIAMO L’ACQUA DELLA PISCINA. E MAGARI…FACCIAMO DA CAVIE, MICA CHE AVVELENATE QUALCUNO
FUORI DAI PIEDI
COME VA ILA? UN PO’ CHE NON CI SI VEDE
STO LAVORANDO TANTO. SAI COM’E…GLI ALTRI SONO IN FERIE, MA TUTTO OK...SE NON FOSSE CHE E’ IL PRIMO GIORNO
MAL DI PANCIA?
PER ORA NO:SOLO SCHIENA, POLPACCI, CAVIGLIE COME UN ELEFANTE
PASTIGLIE?
LA CRETINA NON NE HA PRESE…E NESSUNA DI NOI NE HA. HO GIA’ CHIESTO
QUANTE FETTE DICI DI METTERE?
DUE DAI… SONO MINI MIGNON MA DEVONO ESSERE SAPORITI
RICOPRIMMO CON LA CELLOPHANNE QUELLE DUE COSE CHE MAMMAMIRELLA NON VOLEVA DANNEGGIASSIMO.
DOPO AVERLE ACIUGATE CON LO SCOTTEX, DISPONEMMO LE INFINITE SEDIE A FARE DA CONTORNO. LA TERRAZZA ERA ORLATA DI CANDELE
STAVO DISPONENDO L’ULTIMA. GLORIA MI CHIAMO’. ERA SEDUTA SUL GRADINO CHE SEPARAVA LA PICCOLA PERGOLA DALLA TERRAZZA
DIMMI
MI PRESE LE DITA TRA LE SUE MANI. LE SUE LABBRA SORRIDEVANO, MA I SUOI OCCHI AVREBBERO PIANTO. IO E IL LELE NON STIAMO PIU’ INSIEME
DA QUANDO? NON LO SAPEVO GLO - LE AVVICINAI LA TESTA ALLE MIE GAMBE ABBRACCIANDOLA
DA IERI. MA E’ UN PO’ CHE VA AVANTI. NON LO DIRE. NON VOGLIO SI SAPPIA
CHISSA’ COME CAZZO STAI DENTRO…
STO’ MALE. MA QUESTA FESTA ERA PROGRAMMATA DA OLTRE UN MESE PER SABATO. POI DAVE NON POTEVA VENIRE E ABBIAMO DECISO DI FARLA DOMENICA. CAPISCI? COME FACEVAMO AD ANNULLARE TUTTO PER UN CASINO NOSTRO?
PORCA TROIA, DOTTORESSA! E’ LA TUA FESTA! TU DEVI ESSERE FELICE. COSA CAZZO TE NE FREGA DI NOI? DEGLI ALTRI?
MI SENTO DA SCHIFO
LE ALTRE S’ARRANGIANO A FINIRE DI SISTEMARE ANCHE SENZA DI ME. VUOI CHE ANDIAMO DA QUALCHE PARTE A PARLARE?
NO. POI PIANGO
L’ ENNESIMA PORTA SBATTUTA SUL NASO. CHE TI FA MALE COME UN PUGNO SFERZATO DA TYSON. SIAMO AMICHE DA 25 ANNI, MA LEI NON SI APRE. NON CON ME. NON CON GLI ALTRI CHE DICONO “NON TE LA PRENDERE E’ ABITUATA COSI’, E’ CARATTERE”. SI…CARATTERE… A LEI HANNO INCULCATO CHE I SENTIMENTI BRUTTI SI TENGONO DENTRO. CHE DEVI ESSERE SEMPRE QUELLA CHE FELICE. CHE DEVI ESSERE FORTE. CHE NON DEVI CHIEDERE AIUTO. CHE RIDI CON TUTTI. CHE PIANGI NEL LETTO.
APERITIVELLO?-PROPOSE ALE
APERITIVELLO TRA POCHI INTIMI-ASSERI’ LELE, IL PADRONE DI CASA
AI DOTTORI! ALLA GLORIA E AL LELE- DISSE IGNARA FLAVIA
TUTTI ALZAMMO I CALICI, AL DI SOPRA DELLO SGUARDO COMPLICE TRA LEI E ME
POCO PRIMA CHE LA TERRAZZA DIVENISSE UN CARNAIO, GLI ELETTI (CHI IN COSTUME, CHI IN LINGERIE) TURBARONO LE FINORA QUIETE ACQUE DELLA PISCINA
I CRAMPI ALLA PANCIA INIZIARONO A FARSI SENTIRE. LE CAVIGLI LIEVITAVANO. RINGRAZIAVO DIO DI AVER INDOSSATO LE PROVVIDENZIALI CIABATTINE GIALLE CHE MIA SORELLA STILISTA AVEVA DEFINITO MIU-MIU DEI POVERI PER LA STRANA SOMIGLIANZA ESTETICA
PIEGATA SU QUELLA SEDIA, ATTESI USCISSERO, SI ASCIUGASSERO, SI RIVESTISSERO
IL PRIMO FU JA TUTTO OK?
SI, TUTTO OK. NON ME LA SENTIVO DI FARE IL BAGNO
PERCHE’ RIDI?
PERCHE’ CI SIAMO VISTI…MMM… QUANTE? 5? 6 VOLTE IN TUTTA LA VITA? EPPURE TUTTE LE VOLTE MI ABBRACCI CON TALE TENEREZZA…
MI FA PIACERE
EHI, NON AL DI SOTTO DELLA SCHIENA
SENTI: MA IL TIPO DI CAPODANNO?
NESSUN TIPO DI CAPODANNO
E…IO E TE?
IO E TE NISBA. TU SEI UN MUSICISTA GIRAMONDO
E ALLORA?
ALLORA NON POSSO COMPETERE CON LA BABY MODELLA DI NONSODOVE NONSOSEPARLAITALIANO, O LA TIPA DI MTV, O …
VABBE… MA LA LIFEGUARD MI MANCA
VABBE… MA QUESTA E’ SOLO UNA MAGLIETTA ROSSA CON UNA SCRITTA
CI VEDIAMO DOPO?
JA, QUANDO ARRIVANO I TUOI AMICI, MI CHIAMI?
LE BRAVE BIMBE NON FANNO CERTE COSE
NON SONO MOLTO BIMBA. GRAZIE PER IL BRAVA. DON’T MISS ME
CERTO CHE NO
LA TERRAZZA INIZIO’ A ESSERE GREMITA DI VARI GRUPPETTI.
GLORIA SI RIVOLSE A ME DISPERATA SPERO FINISCA IN FRETTA… SPERO TUTTI SI UBRIACHINO E SE NE VADANO AL PIU’ PRESTO
VOGLIO TI DIVERTA…GUARDAMI… DAI SFOTTIMI PER LA MAGLIETTA
(SORRISE) SI…IRONICO TU CHE INDOSSI LA MAGLIA DELLE TETTONE DI BAYWATCH
LA GENTE ARRIVO’ COME A UN CONCERTO. ERA IMPOSSIBILE SALUTARE TUTTI. ALCUNI PASSAVANO DA SOTTO LA PERGOLA. LI’ CERA UN TAVOLO ABBASTANZA PICCOLO, QUADRATO, CON SOPRA VARI TIPI DI ALCOLICI. E L’ACQUA PER ANNA. POTEVANO SCEGLIERE TRA UN ASSORTIMENTO PIUTTOSTO VARIEGATO E COL COCKTAIL, IL PIATTINO ANDAVANO A SEDERSI. ALTRI ASPETTAVANO, CONVINTI QUALCUNO SI SCOMODASSE PER LORO A SERVIRLI E SI ACCOMODAVANO. IN TANTI PICCOLI MAZZETTI. COME QUANDO SEI PICCINA E NON RIESCI A TENERE TUTTE LE CARTE IN MANO. ALLORA FAI I MAZZETTI. I CUORI, I FIORI, …LI METTI SULLA TUA ZONA DI TAVOLO: ALLA FINE CONFLUIRANNO TUTTI PER UN UNICO GIOCO.
C’ERA IL MAZZETTO DEGLI EX COMPONENTI DELLA BAND, C’ERA QUELLO DELL’ALTRA META’ DELLA COMPAGNIA, QUELLO DELLA GENTE MAI VISTA, QUELLO DELLE FIDANZATE PETULANTI “IL MIO *** E’ LA’ A FARE IL BAGNO…VENTOTTO ANNI E FA ANCORA IL BAMBINO…IL LAVORO…MIO PADRE…” BLA BLA BLA BLA BLA BLA PETULANTI CHE FORSE SAREBBE STATO MEGLIO STESSERO A CASINA A FARE LA CALZA.
IL BORDO DELLA TERRAZZA ERA COSTELLATO DI CANDELINE CHE LO RENDEVANO MOLTO CHIC.
MI FECI UN VODKA SOUR. RINFRESCANTE. ANCHE SE LA PIOGGIA SI ERA PORTATA VIA IL CALDO AFOSO.
E ARRIVO’ DAVE CIAO COME STAI?
BENE BENE…SOLO UN PO’ DI MAL DI PANCIA
TI PRESENTO VANNA
UNO SCRICIOLINO DI UN METRO E QUARANTACINQUE MI DIEDE UN BACIO. AVEVA LUNGHI CAPELLI CASTANI, MOSSI. OCCHI GRANDI DIETRO UN PAIO DI OCCHIALI DI GUCCI DALLA MONTATURA NERA.
SE VUOI VADO A PRENDERTI UN AULIN IN VALIGIA-MI CHIESE QUELLA VOCE ANGELICA
GRAZIE SEI LA MIA SALVEZZA
TORNO’ DA ME IN UN ISTANTE
COME MAI LA VALIGIA?
ERAVAMO DA ME IN TOSCANA…
AMO LA TOSCANA: L’ULTIMA VOLTA ERO IN UN CASOLARE IMMERSO NEL VERDE. GRANDI ALBERI INTORNO. LA PISCINA DI FRONTE. SILENZIO ASSOLUTO. CREDEVO DI ESSERE IN PARADISO
LELE SI ALTERNAVA CON ALTRI NEL PROVVEDERE A FAR SI CHE NESSUNO AVESSE CARENZE ETILICHE
GLORIA E FLAVIA FACEVANO LA SPOLA TRA CUCINA E TERRAZZA PER PORTARE ALLA CIURMA I VIVERI
IO ERO TRANQUILLA SUL BORDO DEL TERRAZZO, QUANDO GLORIA CONDUSSE A ME ROBY
(MIODDIO…NO…)
ILA C’E ROBY-POI, ACCOSTATASI AL MIO ORECCHIO-TE LO MOLLO UN PO’ QUI…TANTO VOI DUE…
TANTO…TANTO…TANTO LEI CHENNESA’. CON LUI C’HO PARLATO TRE VOLTE. CI SO USCITA DUE. POI…HO SEMPRE FINTO DI ESSERE TROPPO OCCUPATA E HO DATO FORFAIT AI SUOI APPUNTAMENTI
NON LO SO’…: UNA TROVA UN’ALCHIMIA CON UNO. LO TROVA INTERESSANTE, CI PARLA UN PAIO DI VOLTE E…TRACK! ALLORA E’ FATTA. C’E’ QUALCOSA TRA VOI DUE. STATE BENE INSIEME. LUI E’ MUSICISTA. AUGURI E FIGLI MASCHI. SETTE MAGARI…
ALLORA SIGNORINA? NON CI SIAMO PIU’ SENTITI
TE L’HO DETTO ROBY. SONO CONFUSA. HO UN CASINO NELLA TESTA.
QUELLA SERA SAREMMO POTUTI USCIRE A CENA
QUELLA SERA NON ERA SERATA
BEH…-SI TOCCO’ LA TESTA
[MA NON C’E NIENTE DA STAR LI’ A RAGIONARE…HAI TRENTACINQUE ANNI, NON RIESCI A CAPIRE QUANDO UNA TI E’ SOLO AMICA?]
CHE SI FA?
FACCIAMOCI QUALCOSA CON LA VODKA
QUELLO CHE HAI IN MANO?
SONO DUE DITA…FINITO
MI PIACEVA STARE SEDUTA SUL BORDO DI QUEL TERRAZZO GIGANTE. NON ERA ALTISSIMO. E SE GUARDAVI ATTORNO, OLTRE LE CASE, OLTRE GLI ALBERI, VEDEVI TUTTO IL PAESE
A CHE BRINDIAMO?
A QUEI PICCOLI MOMENTI AZZURRO CIELO CHE CI RENDONO FELICI
CIN! E…DIMMI…
[ORA CHE MI CHIEDE?]
SI DILUNGO’ SUL RAGAZZO DI CUI AVEVAMO PARLATO ALLA FESTA BRASILIANA DA NATALIA. QUELLA IN CUI LA LESBICA MORA DI CENTOSESSANTA CHILI SI ERA INFATUATA DI ME. E MI AVEVA PRESTATO LA SUA BACCHETTA MAGICA CON LA STELLA PER FARLE UNA MAGIA. MI CHIESE DEI MIEI PROGETTI, DEL MIO LAVORO. MI INFORMO’ DEL SUO ATTUALE NON LAVORO. IL SUO AVER ABBANDONATO LA MUSICA, L’APPARTAMENTO A MILANO CON DAVE E JA, LE NOTTI AFFOGATE NELLA VODKA PER TORNARE A CASA DAI SUOI.
ANCHE NELL’ASPETTO ERA CAMBIATO. AVEVA PERSO QUELL’AUREA DI MISTERO DALLA QUALE ERO STATA AFFASCINATA.
COME SEMPRE, INVECE, MI IRRITAVA QUEL SUO ECCESSIVO MUOVERE QUEI GROSSI RAGNI NELL’ARIA A FARE TELE SCOMPOSTE; IL SUO SPARARE A ZERO SU TUTTI (CHE POI, LUI AL MASSIMO CONOSCEVA DIECI PERSONE LI’ DENTRO); IL SUO SEDERSI DI SBIECO CON LE GAMBE INCROCIATE
MA FORSE ERO IO AD ESSERE ECCESSIVAMENTE INSOFFERENTE
SQUILLO’ IL CELLULARE. ARRIVO’ UN MESSAGGIO. STETTI UN PO’ SUL VAGO.. MA CI GIRAVA INTORNO. ALLA FINE ESAUSTA GLI DISSI CIO’ CHE VOLEVA
SI, CI VEDIAMO ANCORA. SIAMO USCITI IERI, MA CHI SE NE FREGA, NO?
NON T’INCAZZARE
ASPETTAMI UN SECONDO
SBOLLI’ LA RABBIA CHE PROVAVO PER LA SUA ESASPERATA CURIOSITA’ NEI MIEI CONFRONTI, ANDANDO DA FRANK
UE’…CIAO
CIAO. LA ELI?
NON STA BENE. CHE BUONI ‘STI PANINI
LI HO FATTI IO. CON LA VERA
LA VERA?
LA RAGAZZA MORA, MAGRA CHE VESTE TUTTA IN TIRO
AHHH
SENTI, TORNO DA ROBY. E’ QUEL TIPO LA’, MORO CON GLI OCCHI GHIACCIO. NON LO CONOSCI. NON CONOSCE QUASI NESSUNO. SALUTAMI PRIMA DI ANDARE A CASA
CLARO
MOLLAI IL CELLULARE LI’ SU UNA CASSA ADIACENTE AL MURO. E TORNAI DA ROBY
TI SEI FATTA UN GIRETTO?
DOVEVO SALUTARE UN AMICO. SCUSA…
VIDI GIGI, IL FRATELLINO DI GIBBO, CON UN COCKTAIL VERDE AZZURRINO TRA LE MANI
COSA C’E DENTRO?
MMM…NON LO SO. ME L’HA FATTO LEO
SAI SE HA RUM O FRUTTA?
NE’ UNO, NE’ L’ALTRO DI SICURO
POSSO?
E COME AL MIO SOLITO, PRIMA CHE L’INTERVISTATO MI DESSE IL SUO CONSENSO, GLI AVEVO SFILATO IL BICCHIERE DALLE MANI.
BUONO! VADO A CHIEDERGLI SE ME NE FA UNO
NO, DAI LASCIA. VADO IO
GIGI TORNO’ POCO DOPO. LEO ERA UN DICIOTTENNE MAGRISSIMO, LA TESTA RASATA FINO A FAR VEDERE LA NUCA. PER OCCHI DUE PICCOLE BIGLIE NERE, SOVRASTATI DA SOPRACCIGLIA TALMENTE FINI DA SEMBRARE QUASI DISEGNATE. UN PO’ DI PIRCING. UNA CATENA AL COLLO. SEMPRE CAPI DI NERO ATTILLATO.
GRAZIE LEO SEI UN TESORO
MA TI PARE? FIGURATI. MI SORRISE
BUONO QUESTO DRINK AZZURRINO – DISSI RIVOLTA A ROBY
E QUELLO CHE HAI TRA LE CAVIGLIE?
E’ QUASI VUOTO. MAI LASCIARE L’ILARIA COL BICCHIERE VUOTO. POTREBBE DIVENTARE PAZZA…
JA MI STAVA VENENDO INCONTRO
Ila!!!!! (voci all’unisono che mi avevano sgamata nel filmato traditore)
sullo schermo c’era un’immagine di me. La band in sottofondo. Le mie mani appoggiate al bordo del balcone su cui ero seduta. La destra teneva un moncherino Le gambe scoperte dalla gonna leggermente stese in avanti. La testa all’indietro, l’ondulata coda di cavallo che sfiorava la schiena. La bocca semiaperta spirava una nuvola sopra la faccia
cazzo sembri in trance! – disse benedetta
macchè trance! sai che non me lo ricordavo? Avevo bevuto un po’…non ricordo nemmeno la band che ha suonato
guardala… tra Ja e Daniele – rise divertito il padrone di casa
chi è Daniele?- chiese la Fla
il biondino, col codino alla lottatore di Sumo. Scrive le canzoni – spiegò Gibbo
oddio Daniele. Mi sa che ero un po’ fusa…Gli ho chiesto se mi scrive una canzone. Figurati…col nome musicale che ho… comunque Fla sei una traditrice
ma ragà! Eccheccazzo. Mo’ che mi ci fate pensà , Tenco, è la spia! Mi aveva chiesto se poteva prenderla. Io ero bbbbrilla
Il televisore trasmetteva ora immagini di Gloria col viso f e l i c e che ballava ubriaca. In una mano aveva la spina multipla che tentava fastidiosa di attaccare da qualche parte non sò dove.
ohhhhhhh –esclamò Benny qualcuno oltre all’Ila non si era accorto della telecamera
Ora sul video c’era Geko che baciava appassionatamente il seno di Anna.
Tenco…non c’aveva proprio un cazzo da fare, eh? –esclamò ridendo Ale
Oh Gloria, al momento dei regali sei stata troppo forte! –replicò il suo bentornato amato
Si. Ila ti ricordi? Ho anche pianto
IL DISCORSO IN REALTA’ NON LO RICORDAVO. SONO STATI LORO A RIMETTERE INSIEMEI LE FRASI EBBRE DETTATE DAL SINCERO AFFETTO VERSO DI NOI.
ERAVAMO DISPOSTI SOTTO LA PERGOLA. ORA SUL TAVOLINO C’ERANO I REGALI. QUALCHE AMICO, TRA CUI IO, ERA ALLE SPALLE. IL RESTO DELL’ACCOZZAGLIA DI INVITATI ERA SUL PRATO, VICINO ALLA PISCINA.
CON TONO CARICO DI GIOIA, COME FOSSE UNA QUALCHE SANTONA BUDDHISTA PRONTA A DISPENDIARE LA PACE NEL MONDO, GLORIA PRESE IL PACCHETTINO IN MANO E INIZIO’:
LESSE IL BIGLIETTO IN ALTA VOCE
CHE STRANO! SENTIRSI CHIAMARE DOTTORESSA!. POI CI DESCRISSE UNO AD UNO
L’ILARIA ED IO SIAMO AMICHE DA 25 ANNI, ASILO, ELEMENTARI…SEMPRE INSIEME
RIKI E GEKO LI CONOSCO DA 15 ANNI. LA MONTAGNA, LE RISATE
E…MAURO E’ LO STUART. ORA SARA’ IN VIAGGIO DA QUALCHE PARTE
LORO SONO PROPRIO AMICI. AMICI. CARI AMICI. QUESTO E’ DA PARTE DEI MIEI PIU’ CARI AMICI… CHE…BEH…DUE ANNI FA ABBIAMO PASSATO UN MOMENTO DIFFICILE…POI… TUTTO E’ CAMBIATO…ABBIAMO INIZIATO A USCIRE CON VOI…MA LORO…MI HANNO SOPPORTATA ROMPISCATOLE IN TUTTI QUESTI ANNI DI UNIVERSITA’ CHE SEMBRAVANO NON FINIRE MAI.
L’ALCOL LA FACEVA PARLARE IN ECCESSO. DI COSE CHE PROBABILMENTE SENTIVA DAVVERO VERSO DI NOI, MA CHE NON AVREBBE MAI ESTERNATO DAVANTI A COSI’ TANTA GENTE.
APRI’ IL NOSTRO REGALO: ERA UNA COLLANA IN ORO BIANCO CHE GIRAVA DUE VOLTE INTORNO AL COLLO E TERMINAVA CON UN PENDENTE RETTANGOLARE.
SI MISE A PIANGERE (QUESTO LO RICORDO). MI ABBRACCIO’. DIETRO DI LEI C’ERA GEKO. L’ABBRACCIO E CON LA PARTE TERMINALE DEL BRACCIO STRINSE ANCHE ME. ERAVAMO LE FETTE DI UN PANINO. LEI L’HAMBURGER. MANCAVANO PERO’ LA SALSA (MAURO) E IL FORMAGGIO (RIKI)
NEL VIDEO ORA SI SENTIVA IL TRILLO FASTIDIOSO DEL MIO CELLULARE. UN CORO DI VOCI CHE MI CHIAMAVA GRIDANDO.
ma chi era a quell’ora?-chiese curiosa la Benny
ah, si…era Riki. Mi stava dicendo che sarebbe arrivato tardi e che gli spiaceva se avevamo già aperto il regalo. Però il discorso…l’ho rimosso
RICORDO CHE DA QUEL TRILLO DEL CELLULARE, ERO STATA UN BEL PO’ SEDUTA SUL BRACCIOLO DEL DIVANO. SPALLE AL MONDO DEI FESTEGGIAMENTI.
MI ERO PERSA GLI ALTRI REGALI DI GLORIA. QUELLI DEL LELE
POI ERO USCITA PER IL BRINDISI
ai due dottori-aveva gridato qualcuno
ai due fidanzatini-qualcun altro
RICORDO IL BACIO TRA LORO. ORA LEI ERA ALLEGRA. COME TUTTI, CREDO
TUTTI ERANO MEZZI UBRIACHI COME LEI VOLEVA. LEI ERA FELICE COME IO DESIDERAVO
RICORDI UN PO’ VAGHI
PEZZI MANCANTI
ALLA FINE…SI…SOLO UNA FESTA DI LAUREA. DI DUE AMICI PARECCHIO IMPORTANTI
BEH… SO SOLO CHE LA MATTINA DOPO ERA LUNEDI’…E PER LA PRIMA VOLTA ANDAI AL LAVORO DIMENTICANDOMI LA LUNA NEL LETTO.
1 commento:
avatar La mia homepage: http://alekskuntz.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utente AleksKuntz
#3
18:45, 26 febbraio, 2006
Post lunghissimo, ma è scorso via leggero.
Non so che altro dire se non che, come sempre, scrivi in modo divino!
E che mi hai fatto venire nostalgia delle feste d'estate.
IlaLuna84
#2
18:29, 26 febbraio, 2006
Ciao Ilaria ti auguro una buona serata
un sorriso :-))
Gio
SempreGio
#1
17:34, 26 febbraio, 2006
M'Immergo nelle tue Parole!,
Mi piacciono!,Le Seguo con passione.
Mi piace Perdermi nelle Tue Virgole e Punti esclamativi!,nelle emozioni che sfociano in un Sorriso!.Wow
Che Party Alcolico!Un Mix di Emozioni nell'Aria!.Lentamente Grandi le Sensazioni si Fanno Strada Sul bordo di una Piscina,Tra il Rumore della Gente,e Le Armonie di Ricordi Passati!.L'Amicizia Stringe al Cuore Le carezze Del Cielo e Nel Sorriso del Domani,Il Tuo Cammino Nel Ricordo di una Sera Passata Sotto lo Splendore Della Luna!.
Colori e Tanta allegria Dall'Isola Che non C'e'!
Ti Stringo
Peter
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