(CRY!)
BLOOD MIND
BLOOD MIND
Le natiche tagliavano le piastrelle fondendosi tra le venature del pavimento di marmo chiaro. La scapola destra poggiava su una parete, la sinistra sull’altra, scomode all’angolo di quelle due mura del salotto. Teneva la testa china tra le mani, i gomiti temporeggiavano sulle ginocchia, rannicchiate in pochi centimetri quadrati. Sollevò di scatto la testa quando dallo stereo partì Spank Thru, una delle sue canzoni preferite. Fu allora che si domandò che ore fossero.”Porca puttana! Mio padre è un coglione!” sbraitò guardando La persiana della memoria sulla parete di fronte a sé
“Come cazzo si fa? Come si fa, mi chiedo! Avere tre orologi con le lancette imbizzarrite. Quello stronzo deve trovare il modo di farle tornare normali”. La sua testa era sospesa nell’aria. Aveva ingurgitato anfetamine sciolte in alcool etilico. Non sopportava stare solo, e ora lo era. Le pupille dilatate non distinguevano un orologio vero da tre sciolti in un quadro. C’era stata una festa quella sera. I soliti amici, più qualche imboscato. Il tavolo in noce era saturo di bicchieri semivuoti. Uno dei calici a tulipano era per terra col corto gambo spezzato, reo di aver insozzato con Tennessee Whiskey il persiano rosso e blu sottostante.
Giorgio temeva di soffocare, tanto i suoi polmoni stavano affogando nel puzzo di pelle dei divani nuovi impregnati dell’odore di fumo dei vari mozziconi sparsi qua e là nei posacenere vintage in cristallo e argento. Erano gente_per_bene i suoi amici, universitari figli di papà con scarpe Prada, che si accompagnavano a biondine con borsette Louis Vuitton e vertigini su tacchi Gucci. Nessuno di loro si sarebbe mai permesso di cremare il tappeto del signor Pirola.
Ora Kurt stava gridando. Giorgio strinse forte la testa tra le mani e iniziò ad urlare: “Smettila! Smettila! Chiudi quella fogna di bocca! Chiudila per dio!”. Se ci fossero stati dei vicini, di sicuro qualcuno avrebbe chiamato la polizia, ma abitava in una villetta isolata. “Piantala, ti prego”, chiese ora con tono dimesso, singhiozzando come un bambino.
Chinò nuovamente la testa, ma balzò in piedi immediatamente. Sbatteva le mani idrofobe sulle braccia invase da api “Cosa volete? Che vi ho fatto?”. Forse, durante le sue crisi depressive corrette con Xanax si era soffermato troppe volte ad osservare il Sogno causato da un’ape attorno a una melograna un secondo prima del risveglio.
Giorgio temeva di soffocare, tanto i suoi polmoni stavano affogando nel puzzo di pelle dei divani nuovi impregnati dell’odore di fumo dei vari mozziconi sparsi qua e là nei posacenere vintage in cristallo e argento. Erano gente_per_bene i suoi amici, universitari figli di papà con scarpe Prada, che si accompagnavano a biondine con borsette Louis Vuitton e vertigini su tacchi Gucci. Nessuno di loro si sarebbe mai permesso di cremare il tappeto del signor Pirola.
Ora Kurt stava gridando. Giorgio strinse forte la testa tra le mani e iniziò ad urlare: “Smettila! Smettila! Chiudi quella fogna di bocca! Chiudila per dio!”. Se ci fossero stati dei vicini, di sicuro qualcuno avrebbe chiamato la polizia, ma abitava in una villetta isolata. “Piantala, ti prego”, chiese ora con tono dimesso, singhiozzando come un bambino.
Chinò nuovamente la testa, ma balzò in piedi immediatamente. Sbatteva le mani idrofobe sulle braccia invase da api “Cosa volete? Che vi ho fatto?”. Forse, durante le sue crisi depressive corrette con Xanax si era soffermato troppe volte ad osservare il Sogno causato da un’ape attorno a una melograna un secondo prima del risveglio.
Suo padre era un patito di Dalì, ma ignorava quanto quei quadri così onirici e suggestivi potessero impossessarsi della mente sognatrice del figlio. Più volte il ragazzo si era chiesto quale paura avesse accompagnato quella donna indifesa dall’assalto delle tigri. Ma di più lo preoccupava quell’ape nascosta sotto di lei, che avrebbe potuto pungerla a sorpresa. Ora quell’ape si era moltiplicata in cento, mille esemplari che usciti dal frutto si erano diretti verso di lui procurandogli un dolore intenso che spingeva, scoordinato quasi fosse posseduto, a dimenarsi tra sedie rivestite di velluto rosso, tavolini con sopra vasi liberty e carrelli con le bottiglie di Jack Daniels, Gordon’s Gin, Martini, Keglevich.
D’improvviso il ronzio terminò. Si guardò le braccia: sgorgavano sangue “Mi hanno riempito di squarci, ma almeno se ne sono andate”.
Il suo volto disegnò un sorriso esausto. Ora la calda voce di Lou Reed cantava “Just a perfect day, problems all left alone” ed uscì, barcollante, dalla stanza, diretto verso il bagno, deciso a ripulirsi da quello schifo.
D’improvviso il ronzio terminò. Si guardò le braccia: sgorgavano sangue “Mi hanno riempito di squarci, ma almeno se ne sono andate”.
Il suo volto disegnò un sorriso esausto. Ora la calda voce di Lou Reed cantava “Just a perfect day, problems all left alone” ed uscì, barcollante, dalla stanza, diretto verso il bagno, deciso a ripulirsi da quello schifo.
(Ilaria, 21 marzo 2007-che tra un mese e otto giorni avrò 27 anni…chi ci sarà?)
a Matteo... perché le nostre chiacchierate mi hanno portata a incuriosirmi su artisti che (parzialmente) ignoravo
a Pietro... perché sono un'insicura cronica. E il fatto di avertelo fatto leggere... mi ha fatta sentire "migliore"
a Maurizio... per i dettagli tecnici. Perché non sono per nulla un'esperta di sostanze allucinoGGGene ;-)
a Jhimmy B... perchè se tutti mi dicessero quanto sono brava/bella non potrei mai migliorarmi. E crescere
a Storie... per la valutazione. Per quello che mi avete fatto tirar fuori in questi mesi
a Christian, Michele, Enrico e Flavian di Penna D'Oca... per i commenti sul sito
(la song: "Spank Thru"- Nirvana)
3 commenti:
#30
21:32, 23 aprile, 2007
Uhmm ma quando ti invito stelli'? Io sto sempre a lavoro uff...
Azz sei castana? Io son sempre più viola!
Io di baci ti soffoco...ma lo sai che sto pochissimo al pc...non so più scrivere forse perchè ricomincio a sognare troppo...vivo di nonRealtà amichè e la cosa mi piace anche!
B.B.
babeintoyland
#29
21:20, 23 aprile, 2007
Ilà potrei impazzire tra un passo.
Mi capita di tutto sto periodo e sono viola dentro/fuori/tutto intorno.
Te quando ci vieni ad accarezzarmi un po'?
Uff
Le farfalle te le poso piano piano sugli occhi ora...mentre ti bacio...
B.B.
babeintoyland
#28
03:02, 23 aprile, 2007
sei molto brava, sai. ti ricordi quel file pdf che mi avevi detto di scaricare da internet? ho letto la parte scritta da te, mi è piaciuta molto. come stai? tutto ok? aspetto il tuo compleanno. un caro saluto, l. ;)
livido
#27
17:00, 22 aprile, 2007
(allora, sabato sei entrata nel club delle finte scure??
io son rimasta senza collegamento iternet per un bel pò,
-penso a te con capelli vivi- )
lilaSogna
#26
12:24, 21 aprile, 2007
Bello, poi i quadri di Dalì, si sa, fanno strani effetti.
Anfetamine e alcol, ma funziona?
ChesterWilliams
#25
01:27, 21 aprile, 2007
o quadri sono pericolosi, a volte.
dream1980
#24
01:26, 21 aprile, 2007
[grazie*...semplice dolore da sfogare e affogare]
Morfea77
#23
22:42, 20 aprile, 2007
non manchi mai la mira tu. Mai. Raccontami anche per mail se non ci troviamo...raccontami quello che vuoi...fatti sentire che manchi molto anche a me.
B.B. e BA[cioCOLORATOdiNOI]be
babeintoyland
#22
15:16, 20 aprile, 2007
hihihihi!,ma daaaai!,anche se non e' ischia!,un tuffo nel mare lo devi faaare!:)
Un bacione
peter
ThePeterPan
#21
19:34, 19 aprile, 2007
Ciao tesoro.
Dalì è un grande.
(Di Dalì era la copertina del mio primo libraccio ormaiquasi maggiorenne. Donnacontestadirose, per l'esattezza.)
Anche tu, sempre più, diventi grande, sempre più diventa sapiente la tua gestione delle parole, io leggo e sorrido come a uno specchio.
E ora un bacio. Scusa i lunghi silenzi, preparo grandi e tante (troppe) cose.
OUTTAKE
#20
01:30, 19 aprile, 2007
lo spero proprio.
ma non sembra accadere
sexydarkmoon
#19
19:40, 18 aprile, 2007
Non conoscevo i Nirvana...Hanno un pò dei Doors.
Continua ad erudirti su Dalì e sull'arte moderna, è entusiasmante!
E continua a dipingere queste bellissime allucinazioni!
sevensisters
#18
12:35, 18 aprile, 2007
quando accadde che alla fine di questo trascendentale viaggio chimico, le cose tornarono tutte al loro posto, calò come un eccessivo silenzio e le stanze furono per la prima volta, pazzescamente vuote.
sexydarkmoon
#17
22:04, 17 aprile, 2007
ciao
ho letto le prime 3 strofe e scrivi troppo difficile per me!
non capisco molto ...
scusami!
matteoPD
#16
21:34, 17 aprile, 2007
[O_O...buttati su Gugggggggle immediatamente!]
Morfea77
#15
21:28, 17 aprile, 2007
[senti ciccè...ma se venissi a vedè tiepolo ci vieni con me?=)]
Morfea77
#14
21:11, 17 aprile, 2007
[un viaggio onirico...splendido ilà...quel mescolarsi con gli orologi e quell'ape pronta...amo dalì...]
Morfea77
#13
21:02, 17 aprile, 2007
[oh passa infretta ilà...sono un onda emotiva vado e vengo...magari meglio venire;)]
Morfea77
#12
15:14, 17 aprile, 2007
Dalì è uno dei miei pittori preferiti e i suoi quadri li coniugo sempre con la letteratura del '900 quando l'affronto in classe... anche sui ragazzi hanno un grande fascino :)
Maluna
bimbas
#11
14:50, 17 aprile, 2007
mancavo veramente da troppo tempo.
dream1980
#10
22:36, 15 aprile, 2007
"deciso a ripulirsi da quello schifo"
DECISO A RIPULIRSI DA QUELLO SCHIFO.
Come vorrei. Ora.
DulcisInFundo
#9
20:43, 13 aprile, 2007
Boingo
#8
14:22, 13 aprile, 2007
Io ho la fobia degli orlogi,lo sai?
Mi fanno una paura allucinante.
Non so il perchè.
*Grazie a te....
b4tt1to
#7
22:53, 12 aprile, 2007
Delizioso stile Iariano...
sei forte, mi è piaciuto molto
Franco61
#6
21:03, 12 aprile, 2007
mi hai fatto l'effetto della mescalina. Sei riuscita a ben riprodurre l'effetto allucinante degli allucinogeni mischiati all'alcol. Brava Ila.. Sei riuscita in un pezzo difficile..
p.s. qui stasera non funziona un bel tubo. Mi sa che chiccheriamo domani :*( e sottolineo: chiccheriamo ( senza a apposta)
fresiaspina
#5
19:24, 12 aprile, 2007
A Madrid ho visto molti quadri di Dalì e devo dire che sono alquanto inquietanti anche senza sciogliere anfetamine nell'alcol...bellissimo post!
IlaLuna84
#4
14:42, 12 aprile, 2007
Si tratta di concepire una prova narrativa vincolata dall’unità di luogo. Ciò non vuol dire, però, limitare semplicemente lo svolgersi dell’azione a un unico contesto spaziale. La stanza deve essere soggetto di narrazione oppure si può approfittare di quella sorta di corrispondenza che lega persone e ambienti. Ad esempio, gli oggetti contenuti in un luogo sono impregnati di passato, ricordi, immagini e, perché no, odori. Anche tramite gli oggetti, quindi, è possibile raccontare la vita delle persone che abitano un ambiente. L’importante è conciliare l’esigua lunghezza (al massimo 40 righe) con l’unità di luogo, progettando una storia che abbia un senso compiuto. Non è impresa facile, occorrono fantasia e lucidità, evitando di cadere nel tranello di una trama pretestuosa in cui la stanza risulti un elemento arbitrario. Insomma, la stanza e ciò che in essa si svolge devono collaborare in maniera coerente in una solida costruzione narrativa. La °°° sfodera una prosa matura, originale e ben calibrata. La sua breve storia è agita da un personaggio principale che pensa e percepisce la realtà in maniera complessa, allucinata, continuamente in balia di un’emotività vibrante e dolorosa: questo stato di cose ci viene descritto con abilità e rigore, avendo inoltre cura di riscattare l’unità di luogo dal suo essere spazio meramente contenitivo rilegato sullo sfondo, coreografia o fondale dell’azione. Nel breve racconto della °°° il luogo assurge al ruolo di motore narrativo, una sorta di co-protagonista inanimato ma in grado di “animare”. L’unità di luogo è dunque opportunamente tematizzata, mai pretestuosa o gratuita. Il racconto è inoltre originale e mai noioso. Lo stile comincia a farsi personale e persuasivo. Davvero una buona esercitazione.
°°°ORA ho omesso il mio cognome.
egocentrica... (e distratta;-)
ilariathequeen
#3
14:16, 12 aprile, 2007
comunque mi è piaciuto.
e non lo dico perchè sei brava e bella!
;-)
darkfables
#2
13:50, 12 aprile, 2007
Io lo avevo gia letto e apprezzato.
Ecco, io passo per il drogato di turno.
In fondo sono un bravo ragazzo.
Grazie er i ringraziamenti.
Maurizio*
hamlin
#1
13:11, 12 aprile, 2007
Ai sensori. Ai sensibili.
Grazie a te.
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