Amuck Passion
Mr. Blank percorse il sentiero ghiaioso ed arrivò di fronte al grande portone. C’era una di quelle facce d’animale d’oro con la bocca spalancata a fare da campanello. Ne prese in mano l’anello che teneva tra i denti e lo pestò tre volte con la sua grossa mano.
Cornelia, la cameriera, gli aprì. Aveva le gote rosse di una che ha appena fatto una corsa.
“Lei è l’ispettore, immagino” disse guardando la sua divisa grigia e fissando gli occhialini che gli pendevano da una cordicella che aveva attorno al collo.
“Buonasera signora. Il mio nome è Blank”
“Buonasera mr. Blank, la stavamo aspettando” un poliziotto irruppe dall’altra stanza e prese il posto della cameriera nella conversazione. “Prego, mi segua” proseguì.
La cameriera richiuse la porta.
Mr Blank e il poliziotto camminarono diretti verso la stanza che stava alla loro destra.
“Ah, è arrivato” disse la signora Smith, una donnina con lo chignon, seduta sul divano, in lacrime. Teneva un fazzoletto di stoffa a quadrettini tra le mani. La bella donna col rossetto scarlatto si alzò. “Venga, è nell’altra stanza”.
Percorsero la lunga scala coi gradini di marmo bianco. Giunsero nella stanza in cui c’era il cadavere.
La donna, seguita dal poliziotto, fece gesto all’ispettore di entrare.
“C’è stato un black out. Lo abbiamo trovato disteso a terra, così, come lo vede lei ora” e allungò il braccio nella sua direzione.
L’ispettore fece roteare le pupille attorno a sé. Voleva avere una panoramica della stanza.
I tendaggi attorno alle mura erano di velluto rosso.
C’era un grande tappeto di linoleum nel mezzo. Un letto dorato le sovrastava.
Attorno c’erano dei tavolini da cocktail. Bicchieri con del vino. Due bottiglie di champagne aperte, quasi piene.
Perché mai avrebbero dovuto aprire due bottiglie, se ne avevano presi solo quattro bicchieri?
Al lato del letto c’era un uomo sui quarant’anni. Capelli grigi freschi di taglio. Un completo di lino. Cravatta. Scarpe di pelle nera.
L’ispettore si chinò. L’uomo sembrava svenuto. Doveva essergli stata inflitta una morte immediata.
Appoggiò una mano sul tappeto. L’altra sul ginocchio, si rialzò da terra. Erano lontani ormai i tempi in cui aveva un fisico atletico. Aveva permesso che i manicaretti della moglie lo appesantissero troppo.
“Chi c’era in casa?” domandò alla signora Smith.
“Beh, tutti” disse lei. Continuava ad asciugarsi il naso col fazzoletto. Aveva grosse borse sotto gli occhi. Probabilmente non aveva mai smesso di piangere.
“Tutti … chi?”
“io, mio marito, la cameriera, il nostro amico Luc e Matthew, il morto”
“E …”
“Eravamo in questa … stavamo festeggiando la promozione di Matthew. “
“Singolare … festeggiare in una stanza da letto”
“Beh, siamo molto intimi. Questa era la stanza preferita di Matthew. Volevano fargli una sorpresa”.
“Intimi, dice?”
“Sì. Ci conosciamo dai tempi del college. Eravamo studenti di chimica”.
L’ispettore iniziò a vedere vicina la risoluzione del caso.
Raccolse gli occhialini dal suo petto e se li mise sul naso.
Mr Blank prese in mano uno ad uno i bicchieri. Erano caldi. Li guardò bene. In controluce. Su nessuno c’era alcuna traccia di rossetto. Nemmeno una sbavatura di saliva. O di liquido alcolico. Niente. Toccò le bottiglie di champagne: erano ghiacciate.
Cornelia quando è venuta ad aprirmi la porta, aveva appena fatto una corsa. Probabilmente aveva appena fatto le scale. Dopo aver aiutato la signora Smith a preparare questo quadretto.
Mr Blank si guardò in giro. Non c’erano lampadari. Solo due abat jour sugli eleganti comodini.
Singolare.
Fare una festa in camera da letto.
“Chi ha riacceso la luce?”
“Cornelia era al piano di sotto. E’ stata lei a riattivare il contatore”
Chiese al poliziotto di far salire gli uomini rimasti nel salotto al piano di sotto.
Luc era un tipo sportivo. Sui trent’anni. Coi capelli scompigliati.
Il marito della signora Smith era anch’egli molto elegante. Doveva anch’egli essere una persona importante.
Luc pareva estraneo al loro modo. Ne guardò le mani.
Quelle del signor Smith avevano le unghie perfette di manicure. Quelle di Luc erano estremità mordicchiate di mani nervose. Aveva in mano un aggeggino. Con cui trafficava dal momento in cui era salito nella stanza.
Il quadro ora era chiaro nella sua mente. Era stato un delitto passionale. Il triangolo amoroso era stato svelato. Il meno potente ci aveva rimesso la pelle.
“Lei è bravo con la tecnologia, vero Luc?”
“Beh, si. Sono un programmatore elettronico”
“Lei, signor Smith? Che lavoro fa?”
“Io?” Il signor Smith perse della sua compostezza. Sbiancò. Si sentiva braccato “Ne parlerò solo davanti al mio avvocato”
Mr Blank sorrise. Erano tutti complici: Luc aveva fatto in modo che il sistema elettrico saltasse. Il signor Smith,approfittando del buio, aveva iniettato qualcosa nel corpo di Matthew. La signora Smith aveva retto il gioco.
“Allora, prego. Lo chiami subito. Una volta trovato il foro nel corpo del signor Matthew che lo inchioderà, non sarà facile per lei e i suoi complici evitare la galera. Siete accusati di omicidio passionale.”
(chanson: "Strange Love" Depeche Mode" ***grazie a Paggio Francesco)