sabato 12 giugno 2010

La Megera




(l'avevo scritto per un contest letterario di http://BLUSUBIANCO.it, dal titolo "FONDERSI COL FOGLIO", ma dato che non è tra quelli selezionati, lo copio incollo qui sotto... così, chi vuole, lo legge)

INCIPIT
"
Mi dico che è il momento giusto e devo sbrigarmi.

Certo, sarebbe più facile se ci fosse un foglio di carta:
prenderei la penna e le parole non rimarrebbero incastrate in una vena del cervello o nella gola;
scenderebbero fino alla mano, sporcherebbero il foglio, ci resterebbero attaccate
con tutto quello che si portano dietro.
E’ il potere della pagina bianca, credo.
Ti risucchia e ti libera: è la tua possibilità di buttarti da un’altra parte.
“Allora?” mi chiede il mio editore, accendendosi una sigaretta
."

(MIO RACCONTO)

Mi prende di soprassalto. I miei occhi s’incollano alla sua bocca. Ha tante ragnatele cattive attorno alle labbra. Belle labbra, è indubbio. Lunghe e sottilissime. Tiene una mano sotto al gomito del braccio che regge la sigaretta. E da quella meraviglia fuoriescono tanti anelli di fumo che odorano di cannella. “Ma come è possibile?”, penso. Di solito questa mi getta in faccia densi nuvoloni bianchi.
Un tintinnio nell’aria. Ma da dove arriva? Non ha in mano nessuna campanella. Continua a fissarmi la strega e l’odore di cannella quasi mi nausea. Il tintinnio è sempre più nitido. S’avvicina al mio orecchio.
Spalanco gli occhi. Di colpo. Davanti a me un signore coi capelli grigi e la cravatta bordeaux sta leggendo un giornale.
Non c’è nessuno al mio fianco. Siamo solo io e lui in questi due sedili.
“Noccioline, patatine, panini, coca cola, the, acqua” questo tipo che grida mi sembra l’arrotino. Signore coltelli, forbici che non tagliano? L’arrotino è arrivato l’arrotino signore.

Invece è solo il carrello delle vivande che mi passa accanto. Ecco cos’era che mi ha svegliato! Nei sogni i rumori son sempre amplificati.

Ma si può? Che l’arpia mi appare anche in sogno? Ma come sto messo? Mi ero appena appisolato e già quella mi fa svegliare. E’ vero, siamo partiti da Viareggio alle nove, quindi un’oretta ho dormito. Ma avrei potuto continuare a farlo per altre due ore se solo quella e i suoi anelli caramellati non mi fossero apparsi. E chi se ne frega se appena mi metto in treno mi addormento.
Giovanna dice sono narcolettico “Io andrei a farmi vedere Francesco”. Ecco, appunto. Vacci tu a farti vedere. Chissà mai che uno bravo ti tolga la mania di pulire continuamente le superfici dalle briciole.
Giovanna è mia sorella. Più grande. Una rompipalle di prima categoria. Non ci vediamo spesso, perché io abito a Gallarate, lei invece si è messa con un tipo di Viareggio. E nemmeno lavora lei! Sì, fa i mestieri in casa. Lucida a specchio quello che è già pulito. Ma cosa può saperne della vita
di un quarant’enne giornalista? O, peggio, di un quarant’enne giornalista che scrive per una rivista femminile di quinta categoria. E a cui appare il capo iena-labbra-rosso-fuoco in sogno. Bah.
Meglio mi alzi. Sì. Meglio io vada a farmi un giro tra queste carrozze che puzzano di casa vecchia. Cazzo. Stavo cascando.
Forse ieri ho esagerato con gli alcolici. Ma è colpa di Giovanna. Chi la regge quella? Con un po’ di alcol in corpo lei e il suo uomo mi sembravano decisamente migliori.

Faccio una camminata, di sicuro poi starò meglio. E poi, chissà, magari trovo l’ispirazione per quel famoso articolo.
Vediamo un po’. Potrei raccontare di questa signora indiana tutta ingioiellata con in braccio il bimbo che dorme. No, no, no. Oppure potrei fare qualche domanda a quella signora tutta ricurva che prima faticava a salire i gradoni. Povera. Le sono servite quattro braccia per aiutarla a salire. No, andiamo avanti. Quello no,
quest’altro no. E questi? Oddio, ma questi chi sono?
Amo…Imo…Emo! Sì, me ne aveva parlato il mio nipotino: ecco qui quattro ragazzini emo, potrei scrivere di loro. Ma adesso scrivono tutti di loro. No, serve qualcosa di meglio. Donna. Donna sfatta. Uomo con donna. Donna che bacia appassionatamente il suo uomo. Questa mi piace! E che bei capelli. Mi ricorda Luna. Dio! Che pompini ti faceva Luna. Mica come quelle che ho frequentato dopo. Eh già. E che faccio? Intervisto il suo partner? “Scusi lei, ma questa ragazza che assomiglia tanto a una mia ex conquista… com’è?… voglio dire nell’atto della fellatio?” Bella idea Francesco! Bellissima idea! Vengo licenziato subito. Quella ci mette poco a tagliarmi fuori dalla redazione. Qui chi c’è? Uomini che scrivono al pc. Mamma con bimbi. L’allegra famiglia. Niente. Nulla che m’ispiri. Ma che ore sono? Le dieci. Sarò a centrale tra un’oretta. Quasi quasi, dato che, anche volendo non ho un foglio per scrivere, me ne torno a sedere al mio posto. E alla faccia di Giovanna mi faccio un’altra pennichella di fronte al signore con la cravatta bordeaux.
A volte i sogni ispirano. Mi basta sognare qualcosa. E poi, magari, al mio risveglio, comprerò un blocchetto prima di salire sull’altro treno e fonderò il sogno col foglio.
Sempre che non venga di nuovo svegliato dagli anelli di fumo bianco della megera.

1 commento:

Lila Ria ha detto...

#1 12 Giugno 2010 - 15:42



ringrazio:

Indù (induttivo;-)

e

Double (retlaW)

perchè sono rimasti GLI UNICI DUE che ancora mi leggono...



#2 13 Giugno 2010 - 15:21


Bambolina, ti leggo, sempre.
E sorrido.
Starla
utente anonimo

#3 13 Giugno 2010 - 15:24


(mi fai piangere...)
che tenera che sei!
grazie...


(sei l'unica che mi chiama Bambolina)
:*
RevengeDoll

#4 19 Giugno 2010 - 19:15

ecco, l'arrotino ci sta proprio bene :-)
sevensisters