mercoledì 27 ottobre 2010

Strade

E' una distanza ruvida
che scorre salata sulla pelle
il caldo che sento dentro
e non possiamo condividere.
Che sono solo alucce fritte di pollo
e risate in divisa
di guance non più scavate
di una me accigliata.
E accade mentre guido
coi Travis dopo il lavoro
correndo al solito
e non so perchè ti penso.
E vorrei fossi qui
nel concorso mio di Roma
quello di Sara al Como'N
e gli stivali della polizia nel giorno di Federica
i nastri tenui e leggeri di Arianna.
So che sei dentro
tutto questo
dall'Aprile duemiladieci
ma graffia.
E ti penso che ridi
ora che vedi i calzini, le facce, le città
ti vedo che dici "avevo ragione"
mentre parli delle bustine bianche
e dei numeri di cellulare
appesi all'albero il giorno di Natale.

7 commenti:

Franco ha detto...

Che bella....
:)

Ragno ha detto...

E' quasi come un colore che non c'è...ruvido e graffiante. Un saluto

Francesco ha detto...

Ila...
sarebbe giusto che un giorno i nostri nipoti leggano sulle antologie il tuo nome e i tuoi versi splendidi. Ormai sei così sicura nel tuo scrivere...
In questo mondo volgare è bello accostarsi alla bellezza, tu esprimi bellezza. Adesso stavo ascoltando un pezzo molto particolare, si intitola "Cafè" di Egberto Gismonti, ed è come le tue poesie, intenso da morire, delicato ma spigoloso, raffinatissimo ma zoppicante, malinconico ma pronto ad esplodere. Giovane.
Ti auguro quello che meriti, e meriti tanto...
F.

Lila Ria ha detto...

(grazie... :* )

zoe ha detto...

I Travis, sono sempre un bell'accompagnare

M. ha detto...

Ciao Lila... Pasolini in gonnella... bello il nuovo blog...

indu' ha detto...

ohhh ben ri-trovata che il Viola è quasi uguale al ciano ;)
bel post molto evocativo, bel blog, ci stò dentro :)))