“Le
chiese ricolme di gente ai funerali
sono
i frammenti di cuore del defunto
e
la chiesa in tuo onore
oggi
era zeppa
perché
zia Maria, tu eri piena d’amore.
Mai
il viso triste
mai
una parola cattiva
avevi
mille braccia per aiutare tutti
diecimila
braccia, per aiutare me
la
tua Hilary.
Sei
passata a casa mia dieci giorni fa
hai
portato un piatto per mio papà
una
camicia da notte per Sara
le
bomboniere di Rossana e Mario
e
ti sei complimentata per l’appartamento
ti ho detto <<ho la cucina gigante
ti ho detto <<ho la cucina gigante
ma
ne comprerò una piccola,
lo
sai… non sono come te. Non sono portata
per
cucinare>>.
E
ricordo tutte le volte che con te, lo zio, Marco,
Rossana m’invitavi il venerdì
Rossana m’invitavi il venerdì
a
mangiare il pesce fresco
comprato
al mercato di Cassano.
Tu,
la tua bici rossa col campanello
gigante
le
mille borse della spesa aggrappate al manubrio
un
sorriso radioso per tutti.
Lo
sentivo Lunedì. Che sarebbe accaduto.
Mi-avevano-solo-detto
“hanno
ricoverato la zia in ospedale”.
Ma
avevo paura che accadesse.
Non
eri una zia di quelle malate.
Non
eri una settantasettenne vecchia.
Non
eri bloccata in un letto d’ospedale.
Non
avevi ancora smesso di fare.
E
rientrata dal lavoro
l’ho
saputo.
Ho
trentacinque fottuti anni
dovrei
essere una donna
eppure
non riesco,
non
riesco ancora a bloccarmi le emozioni
dentro.
E
mi son fatta diventare
gli
occhi come canotti
gonfi
quasi
da esplodere.
E
il martedì mattina
mi
sono rifatta il trucco tre volte
il
mascara a fanculo
occhiali
da sole colorati e lavoro.
Ho
pensato che mi avresti sgridata
)se
fossi stata ancora qui(
ti
saresti seduta accanto a me
con
una mano sulle mie gambe e
<<Hilary!
Basta piangere!
Guarda
che faccia che hai lì!>>
E
pensandolo ridevo
e
piangevo di nuovo.
<<Basta
Hilary! Sono qui con la Margherita!
Sto
bene, ti saluta.
Non
farti vedere piangere!
Lo
sai com’è la nonna!>>
Vi
ho immaginate sorridenti
vicino
a un tavolo
a
preparare gli gnocchi.
Tu
che corri in giro,
lei
che ordina.
Hai
sempre preso ordini nella vita
ti
ho detto tante volte:
<<Zia sei troppo buona,
<<Zia sei troppo buona,
ogni
tanto ribellati. Sii cattiva.>>
ma
non ne eri capace.
Riuscivi
sempre a plasmare
i
miei cataclismi
a
darmi una parola di conforto
a
infondere in me un po’ di pazienza
a
circondarmi con le tue braccia
col
tuo immenso amore.
Eri
la <<zia Maria>> di tutti.
La
mia <<Mary>>
con
un affetto particolare per mio papà
e
per noi quattro sorelline.
Il
tuo affetto speciale, oggi,
era
nelle parole commuoventi di Monica
era
nelle parole tenere di Mario
era
nelle parole venete dei cugini,
lette
da Barbara.
Ci
hai lasciati all’improvviso
-
dicono senza soffrire,
che
non te ne sei accorta –
un
gran mal di testa
l’ambulanza
l’elicottero
la
casa di Macugnaga
l’ospedale
di Novara senza letti
l’ospedale
di Torino
l’addio.
Hai
lasciato una voragine Mary.
Ma
forse è così che succede
Per
quelli che hanno sparso in giro
Tanto tanto tanto amore.”
2 commenti:
Zie meravigliose, beato chi le ha e anch'io ne ho. Mary è eternata nel tuo ricordo e ti starà sempre vicina per proteggerti.
grazie Max! (un bacio...)
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