Non ho incontrato l'uomo della mia vita.
Non ho pubblicato un libro tutto mio.
Questo, per me, è il niente del 2017.
Se però (eh che cazzo! Non ho trascorso tutto il tempo impoltronita sul divano, non ho vegetato per un anno) mi fermo a pensare... qualcosa dev'essere accaduto nel 2017.
10 FEBBRAIO
Dopo diverso tempo che lo desideravamo, Cristina (che conosco da quano abbiamo 20 anni!), Sara (che conoscevo "solo" telefonicamente, per via del lavoro e che ho poi incontrato a una festa della birra) ed io siamo riuscite a trovarci, a casa di Sara, per una cenetta. Mancava l'altra Cri, ma, forse, per la prossima volta che organizziamo, ce la faremo a esserci tutte <3 <3
4 MARZO
Concerto dei Baustelle, a Varese
24 MARZO
Concerto di Carmen Consoli, a Milano
INIZIO MAGGIO
Laigueglia
con Federica e Marcelina, che mi ha regalato un bellissimo libro di poesie francesi intitolato "Poesie d'amore" di Paul Eluard
e poi visita a Pietrasanta, con mostra en plein air di Giuseppe Carta e i suoi peperoncini
18 MAGGIO
La mia prima volta al Salone del libro di Torino. Era un giovedì. Ho chiesto un giorno di ferie per poter incontrare l'amica, fino a quel momento, "virtuale" Noemi De Lisi.
Anni fa, non so più quanti, eravamo avevamo partecipato a un Premio Letterario. Poi lei ne ha vinto uno, in cui io sono arrivata in finale. Quest'anno, lei ha pubblicato un libro con "Ladolfi editore" ed è venuta a Torino, a presentarlo.
Era la sua prima volta "al Nord". Ci siamo tempestate di messaggi, per poterci trovare all'interno del Salone, e ce l'abbiamo fatta!
Eravamo entrambe confuse, frastornate, ci sentivamo "troppo impacciate" per presentarci agli editori che avevamo sognato d'incontrare. Io mi sono presentata allo stand di "Carie" rivista letteraria, ma non ho visto visi "conosciuti" e non mi sono presentata.
Siamo poi andate a pranzare. Mentre io e i miei genitori eravamo a procacciarci il cibo, Noemi era all'interno del Salone ad aspettare la sua amica: la promettente poestessa Giovanna Cristina Vivinetto, reduce da un Premio Parco Poesia.
Ho scritto a Noemi:
E da quella proposta, credo lei abbia capito che non sono tanto "a posto" con la testa. Mi ha anche fatto notare che "mi sgrido da sola" (ahahahhahahahah). Io ho un modo di parlare da "donna isterica", lei un tono "caldo", mi ha ricordato molto Carmen Consoli.
Al tavolo, ci ha quindi raggiunte anche Giovanna, autrice di "Dolore minimo" che uscirà nel 2018, per "Interlinea ediz"
e insieme siamo andate alla presentazione di Noemi, de "La stanza vuota"
26-28 MAGGIO
Ho partecipato a S.I. SCRITTRICI INSIEME, al MA.GA. Gallarate, ho conosciuto la giallista Roberta De Falco, autrice di "Nessuno è innocente" e ho assistito a una versione alternativa di Country Road di John Denver, grazie a Carù
3 GIUGNO
Centenario de "La società ciclistica cassanese",
mio padre e mia sorella Federica si sono dati un bel po' da fare, affinché tutto riuscisse al meglio. Io ho solo partecipato alla cerimonia d'inaugurazione della mostra e, in quella occasione, oltre a visitare (per la prima volta in vita mia!) Villa Oliva a Cassano Magnago, ho conosciuto, di persona, il giornalista Roberto Morandi di Varesenews.
(ne avevo scritto qui - click! -)
LUGLIO
Sono stata a Gabicce, splendida accoglienza, persone meravigliose.
Passeggiando per il paese la sera, un artista ha visto che guardavo con interesse i suoi quadri, mi ha invitata a entrare.
Sofia Loren, Marylin Monroe, Tamara De Lempicka sono tra i miei personaggi femminili preferiti.
(questa foto avrei dovuto inviarla alla mia amica Lucia )
(Hello Kitty, invece, l'avevo fotografata per le mie amiche Silvia ed Eliselle, ma mi sono scordata i inviare loro la foto)
20 LUGLIO
Sono stata, per la prima volta!, al Woodo Fest, a Cassano Magnago
In apertura concerto c'erano Il Fieno, che conosco da qualche anno
e seguire, gli Ex Otago
(e mentre io, grazie a Riky, me ne stavo comoda, seduta "sul ripiano" del bancone del bar, le mie sorelle Sara e Federica ballavano felici).
Purtroppo, i video degli Ex Otago sono troppo pesanti per blogger. Non riesco a caricarli
22 LUGLIO
La Treves Blues Band al MA.Ga.
e il mio caro amico Bingo, ha fatto un bel video, al personaggio timido e composto alle mie spalle
AGOSTO
Chiavari.
Hotel a parte (ne ho parlato qui - click!), ho avuto il piacere di trascorrere una settimana alla Spiaggia per tutti. Ed è stata una gran bella esperienza (ne ho parlato qui - click!).
In quella settimana, ho anche rivisto la cara Alessandra...
...ho fatto un aperitivo con Niccolo',che conoscevo "solo" per questioni di lavoro...
"sei della XYZ di Milano o Genova?"
"bèlin Ila! sono di Milano. Mi conosci da cinque anni! Ho solo l'accento genovese, perché i miei sono di lì..."
E giù a ridere. #lefiguredimerdadellailaaltelefono
...ho finalmente avuto il piacere di conoscere Roberto Marzano, poeta e bidello gioioso (passeggiando, abbiamo incontrato dei ragazzini che frequentano l'istituto in cui lavora. Roberto è amato davvero da tante persone a Chiavari)
17 SETTEMBRE
L'incontro con Francesco Muzzopappa, autore di "Dente per dente", presentato a Ambretta Sanpietro alla UBIK Varese (ne ho scritto qui - click! -)
14 OTTOBRE
La mia prima volta a Villa Panza - Varese, per la bellissima mostra di Robert Wilson
9 NOVEMBRE
Ho partecipato al contest di Flanerì a tema "Disobbedienza" con il mio racconto inedito "Il nano e la cicogna". Eravamo in 507. Ci speravo tanto. Tantissimo. Come ogni volta che invio un mio racconto a un contest, a una rivista, a un editore. Non sono arrivata tra i vincitori.
11 NOVEMBRE:
Seminario di scrittura con Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega con "Le otto montagne".
E' stato per me una grande emozione esserci. Una grande opportunità. Mi ha insegnato molto. Mi ha fatto conoscere in modo più approfondito autori che già amavo. Grazie al Premio Chiara Varese.
A chi mi ha chiesto com'è Cognetti, ho risposto così: Una persona molto "alla mano", semplice, diretta. Ha tenuto una "lezione" da (quasi) 4 ore, parlandoci di racconti, di "trucchetti", di segreti. Ha utilizzato testi che (alcuni!) già conoscevo :) :) ed è stato molto bello che qualcuno mi aprisse gli occhi su quello che c'era, ma io - Ilaria - non avevo visto.
Quando mi ha fatto l'autografo, a metà lezione, gli ho fatto i complimenti, per il modo in cui spiegava. Mi ha detto "eh! Io amo i racconti" (eh... ma si vede!). Tra l'altro... molti tra gli autori da lui citati (Carver, Munro, Hemingway, Salinger) sono autori che conosco/ ho imparato a conoscere. Mi ha fatto piacere ritrovarmi in qualcosa che, per me, non fosse del tutto sconosciuto (altri autori che ha citati, mi riprometto SEMPRe di leggerli, ma non sono ancora riuscita a farlo).
E' stata una bellissima esperienza. Un pubblico molto variegato (credo tra i 18 e gli oltre 60 anni).
21 NOVEMBRE
Mostra di Nan Goldin
artista di cui mi ero innamorata anni fa, trovando un libretto con sue foto, appartenente a mia sorella. Le dedicai delle poesie, che sono all'interno della mia raccolta inedita "Polaroid".
28 NOVEMBRE
Ho vinto una borsa di scrittura, per la poesia, istituita dalla Fuis (l'organizzazione più importante degli scrittori italiani). Avevo presentato un mio progetto, relativo a un libro di poesie.
Mi verranno dati dettagli dopo l'8 Gennaio. Non vedo l'ora che arrivi quel giorno, per chiedere dettagli e iniziare a lavorare.
30 NOVEMBRE
Tre mie poesie inedite sono state inserite nel "Quinto quadernetto poetico" a tema Onirico, di Roberto Marzano
1 DICEMBRE
Dopo (13?) anni ho sconfitto, parzialmente, i miei demoni interiori e ho partecipato felicemente a una cena con ex compagni di classe.
(ex compagne di banco. Mille milioni di anni fa, 1997-2000)
e due giorni dopo...
3 DICEMBRE:
"Li hai visti anche tu?" - mostra personale di Federica Pamio,
Surplace artspace, Varese
14 DICEMBRE
sono stata alla finale di X Factor, Mediolanum Forum
FINE DICEMBRE
Esattamente il 25 dicembre, Alessandra Perna della rivista FOGA mi ha contattata, per chiedermi info riguardo un mio racconto inedito, che avevo inviato loro 2 mesi prima.
Abbiamo cambiato titolo, abbiamo modificato un ingrediente citato nel testo e sono STRA FELICE di dire che, a breve, il mio racconto "Scarafaggi" sarà pubblicato sulla loro rivista :))))))
E' vero. A conti fatti... nel 2017 tante cose belle le ho fatte. Nel 2018 vorrei fossero di più, vorrei che quello che arriva fosse un anno migliore.
Mi appello ai miei potenti mezzi, qualcosa accadrà.
Avevo paura a leggere questo libro. Avevo letto qualche articolo che la riguardava in rete ed ero decisa a non leggerlo. [so di aver ripetuto il termine leggere tre volte in una frase, ma tant'è... ]
La storia di una ragazzina che, a poco più di quindici anni, fa un tuffo in acqua e si ritrova tetraplegica.
La sua vita è cambiata a quindici anni, come la mia a quattordici (quando mi hanno diagnosticato una malattia degenerativa che, dopo 20 anni dalla diagnosi, mi accumuna a lei per l'utilizzo della carrozzina a rotelle. Oltre che per i dolori. I dolori lancinanti che, a volte, ti fanno perdere la testa).
il 4 maggio scrissi su fb all'autrice "Ciao Barbara 😊 grazie per quello che hai scritto...
Ti avevo detto (un mesetto fa) che non sapevo se sarei mai riuscita a leggerti. Perché - per le recensioni che avevo letto - la tua storia mi sembrava avesse molte similitudini con la mia.
E invece no.
Ti hai avuto un incidente a 15 anni/ io ho avuto la diagnosi di "malattia rara" a 14 anni.
Tu sei stata da subito in sedia a rotelle/ io la utilizzo da qualche anno, all'occorrenza (adesso due giorni, quasi ininterrottamente, perché ero a lido Camogli e mi sarei persa troppe cose, se mi fossi mossa con le mie maledette gambe).
Ho pianto all'inizio. Quando racconti del dolore. E dici qualcosa tipo "non puoi sapere cosa sia il dolore, se non lo hai conosciuto".
Io ho dolori articolari - di merda - da quando ho 17 anni. Non tutti i giorni... però, quando li ho, bestemmio in turco. E mi chiedo "perché io si e i miei amici no?".
Mi hai fatta piangere anche alla fine. La tua storia con Giampaolo. La perdita di Renzo. Il suo volerci essere fino alla fine, per te. Il tuo non poterlo abbracciare.
Quello che hai scritto tu... no. Non c'entra nulla con quello che ho scritto io 😊 allora posso continuare a cercare un editore. Che mi voglia 😉
Ho evidenziato molte frasi belle (poi le trascrivo, con calma, a pc).
Metterò un pensiero sul tuo libro su anobii. Se vuoi, poi, ti dirò.
Una domanda: a te non sembra che il mare... sia l'unico posto in cui possiamo sentirci libere? Dal nostri corpo...
💗un abbraccio, Lila"
Ed eccomi qui, a trasacrivere quelle famose frasi incriminate. Quelle che più mi hanno colpita del libro. Un testo di una verità (non veridicità, è proprio v-e-r-o!) disarmante. In cui Barbara ha preso la malattia e l'ha raccontata, così com'è. Come l'ha vissuta. Senza giri di parole.
(P. 15) "Il corpo s'incendia e resta immobile. Galleggia pancia sotto. ... Attorno tante voci. Anche se il viso è immerso nell'acqua e il corpo galleggia a pancia in giù, le voci si sentono. Sono cariche di paura. Chiamano aiuto.
Il corpo galleggia, immobile.
In un secondo perde i movimenti ma non la memoria.
è così che si comincia una nuova vita.
Nella memoria del corpo."
(P. 31) "la scrittura, da sempre ambizione, ora diventa urgenza, è lo spazio che colma la distanza tra me e gli altri, tra me e il mio corpo. Scrivere non è più solo raccontare ma riappropriarsi di me stessa."
(P. 33) "La scrittura è strettamente legata alla fisicità, più di quanto non immaginiamo. ... la mia scrittura è simile al mio modo di respirare: sempre a brevi intervalli"
(P. 33) "< < Per scrivere non basta il dolore, ci vuole uno scrittore>> diceva Bukowski. Non solo. Per scrivere ci vuole l'immaginazione del corpo che, saggio, sopravvive a sè stesso."
(P. 45) "Nella corsa che terminerà con il mio corpo lanciato contro un sasso in mare, in quei pochi secondi, si raccolgono quindici anni di vita perfetta".
(P. 48) "Perchè è vero quello che scrive Patricia Highsmith < < ...Siamo tutti potenziali suicidi sottopelle e sotto la superficie delle nostre vite>>"
(P. 51) "Come può essere che le vene, i muscoli, i nervi, le ossa esistano senza di te che le abiti? Come può il corpo vivere mentre tu haia la sensazione di esserne fuori?
Ore, giorni, settimane, mesi della mia vita si sono susseguiti mentre io restavo a fissare soffitti aspettando che la bufera passasse. E ho imparato che non esiste l'attimo fuggente ma una pozza esterna senza tempo da cui, a volte, si può uscire. Co calma. Perché dopo un attimo ce n'è sempre un altro.
Questo attimo, però, deve trovarti pronta, perché anche gli attimi non sono infiniti e ce n'è uno che deve essere colto, se no la fine. La fine vera".
(P. 69) "C'è sempre un odore di disinfettante là dentro, in ospedale. Disinfettavano il dolore perché non si propagasse, ma il dolore non scompariva, nessun disinfettante al mondo avrebbe potuto farlo sparire.
...
Non dimentico quello che ho provato. Il dolore annienta, imprigiona, terrorizza. Il dolore - sia fisico o morale - rende schiavi. Si farebbe qualunque cosa pur di liberarsene.
Ricordo che chiedevo a mio padre e a mia madre di aiutarmi a non sentirlo più, quel dolore.
...
Il dolore fisico, par strano, non si dimentica. Pure se ti sembra. Si installa in un angolo della meoria e appena provi qualcosa che vagamente gli somiglia, scatta la paura.
Il dolore, quando lo hai provato, ti cambia e non sei più la stessa. Magari migliore, ma mai uguale. Il punto, però, è che non ho mai pensato che "le disgrazie" rendano migliori".
(http://www.anobii.com/lilaria/books)
Chi mi conosce, intendo... chi mi conosce davvero, non in superficie, lo sa che, nel mio caso, il dolore/ la malattia non mi hanno certo resa una persona migliore. Però diversa dal "prima di quella cosa", credo di sì.