"è che parlarti
è come leccare la polveree posso anche colorarmi le braccia
o andare a dormire con le farfalle
ma la tua voce così aguzza
mi trapana le ginocchia
e il soffitto mi comprime la schiena
e io non riesco più ad avere le nuvole
e tu non riesci a capire
che non siamo nient'altro che (IM)perfetti estranei
che un giorno hanno solo
fatto l'amore"
[ci ho pensato in auto, oggi. mentre tornavo da Malpensa.
la foto non è mia. è di Giovanna. gliel'ho rubata]
7 commenti:
c'è tutto l'equilibrio raro delle altezze spaventose, in questo tuo scritto. e amo, come sempre. (onorata di essere 'qui' con te:)
Sempre bravissima Ila ^__^
Un caro saluto
Alle volte accade proprio così, che si smetta di sognare e che l'amante non sia niente di più d'un corpo, fin troppo presto estraneo a noi che eppur con il corpo ma soltanto con quello l'abbiamo amato.
Ho aperto quel profilo
dopo non so quanto tempo.
Ho trovato te
assieme alla gioia di credere
babeintoyland
ancora un po' viva.
Grazie.
Ma qui bisogna aggiornare. ;-)
ecco. giovanna nel commento 1 ha detto tutto. E non si può "spiegare" una poesia così. Si può solo goderne adcoltandone la musica e il grido.
Merci beaucoup.
(à tous le monde)
:*
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