mercoledì 11 marzo 2015

#iosochisono - GLI AFTERHOURS al Teatro Condominio di Gallarate - DATA ZERO -

Gli Afterhours di Manuel Agnelli, quest'anno hanno fatto una cosa straordinaria: un tour teatrale. 
Pur seguendoli da anni, non ero mai riuscita ad assistere a un loro concerto e, per me, quello che ho vissuto il 29 Gennaio 2015 - data zero del loro tour - ha avuto dell'incredibile.

Come ho visto poi fare da Manuel Agnelli nel programma di Fazio (e come forse, ha fatto in tutte le date del suo tour) il cantante ha stupito già dall'inizio il pubblico, presentandosi anzichè da davanti, come ha fatto la band, dal retro. Sentivi questa voce arrivare, cantando "Costruire per distruggere" e tutti avevano lo sguardo rivolto verso la scalinata centrale del Teatro Condominio. Io, che ero in carrozzina a rotelle in seconda fila e che, pochi minuti prima dell'inizio, mi ero sentita addosso gli occhi dei ragazzi della security, ho pensato: "vuoi vedere che intralcio il passaggio di qualcuno?" e, quando non l'ho visto scendere dalla scalinata centrale, mi sono girata alla mia destra e il cuore ha preso ad acellerare in modo spropositato. Ho picchiato sulla spalla destra di mia sorella, che guardava centralmente: "oddio Fede, è qui! Sta scendendo di fianco a me!".
Magrissimo. Capelli lunghi lisci. Vestito di nero. Avevo mille emozioni dentro di me: inquietudine, verso quel personaggio visto sempre e solo alla tv, che ora mi era così vicino e teneva lo sguardo basso, i capelli che gli accarezzavano la faccia. La felicità, ero qui, presente alla data zero e la musica e la sua voce ti avvolgevano, come in vortice, in un sogno. "E se mi fosse passato accanto? - morivo. Il cuore sarebbe esploso".
A metà scalinata, Manuel ha deviato il suo percorso ed è sceso dal mezzo, per raggiungere i suoi compagni sul palco.
La formazione era in parte nuova: Fabio Rondanini alla batteria e Stefano Pilia alle chitarre e contrabbasso, al posto di Giorgio Ciccarelli e Giorgio Prette. Oltre alle due new entry, c'erano Xabier Iriondo (chitarra), Roberto Dell’Era (basso), Rodrigo D’Erasmo (violino)


All'interno dello spettacolo (tre ore intense, intervallate da applausi fragorosi) si sono seguiti pezzi famosissimi - che lo stesso Manuel ha ringraziato per aver avuto la possibilità di suonare, dopo molto tempo - come "Non è per sempre", "Bianca", "Baby fiducia", "Dentro Marilyn", "Strategie" e "Ossigeno", "Ballata per la mia piccola iena", "Sulle labbra". Brani, tra gli altri, intervallati dalle letture di testi di Gramsci, Pasolini, Ginsberg e Pessoa.

Credo che Manuel abbia una voce stupenda, capace di colorare qualsiasi testo. In particolare mi ha emozionata molto sentirgli pronunciare parte del testo de "l'urlo": una voce che amo, che legge un testo che amo.

"...Moloch la cui mente è puro meccanismo! Moloch il cui sangue è denaro
che corre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto
è una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio è una tomba fumante!
Moloch i cui occhi sono mille finestre schermate! Moloch i cui grattacieli
si ergono nelle lunghe strade come innumerevoli Geova! Moloch le cui
fabbriche sognano e stridono nella nebbia! Moloch i cui fumaioli e
antenne coronano le città!
Moloch il cui amore è infinito olio e pietra! Moloch la cui anima è elettricità
e banche! Moloch la cui povertà è lo spettro del genio! Moloch
il cui destino è una nuvola di idrogeno asessuato! Moloch il cui nome è la
Mente!
Moloch nel quale siedo solitario! Moloch nel quale sogno Angeli! Pazzia nel
Moloch! Bocchinaro nel Moloch! Senzamore e senzauomo nel Moloch!
Moloch che è penetrato presto nella mia anima! Moloch nel quale sono coscienza
senza corpo! Moloch che mi ha terrorizzato via dalla mia estasi
naturale! Moloch che io abbandono! Svegliati Moloch! Luce che urla dal
cielo!
Moloch! Moloch! Appartamenti robot! sobborghi invisibili! tesori di sheletri!
capitali cieche! manifatture diaboliche! nazioni spettrali! manicomi
invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose!
Si sono rotti la schiena per sollevare Moloch al Cielo! Pavimenti, alberi, radio,
tonnellate! sollevando la città al Cielo che esiste ed è dappertutto attorno
a noi!
Visioni! presagi! allucinazioni! miracoli! estasi! portati via dal fiume
americano!..."

E' stato molto bello quando, dopo aver chiuso il sipario, i bravissimi musicisti (il batterista ha una grinta che mammamia!... ma sono stati tutti proprio bravi!) sono scesi dalla scaletta, con in mano strumenti maneggevoli, mentre Manuel è venuto tra il pubblico, senza microfono, per cantare "Non è per sempre". (Ha anche baciato una ragazza, beata lei!)

**il video l'ho preso da varesenews 






L'emozione era palpabile. Tutto il pubblico era coinvolto e stupito.

Un altro momento emozionante è stata la tenera esecuzione al piano di "Oceano di gomma" che Manuel ha dedicato al padre.

Per concludere posso dire che, per me, assistere a questa performance (nonostante la neve che iniziava a scendere, prima dell'inizio del concerto. Nonostante i saluti frettolosissimi - strano eh? le sorelle Pamio **c'eravamo tutte e quattro stavolta, ebbene sì** in ritardo!!! - a Ivo e alla Fra, che mi hanno vista fuori dal Teatro. Nonostante la mia postazione "un po' laterale"...) è stato bellissimo! La musica rock di alto livello suonata e cantata in un teatro è una cosa magnifica!
E... che onore! Aver assistito alla data zero, a cinque minuti da casa mia.















grazie agli Afterhors per il loro modo di fare musica, per l'intensità e l'amore che ci mettono. Grazie per essere rimasti voi stessi, senza farvi intrappolare da nessuno.


grazie a mia sorella Federica Pamio, per aver fatto le foto.
grazie a Riccardo Saporiti (conosciuto "di persona" quella sera) per avermi avvisata di questo evento.

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